Si limita ad osservare, non accorcia mai sui compagni, ed è sfortunato quando chiude male sul primo palo sul gol di Brekalo

Meret ma non solo nell’analisi di Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.
Nulla poteva fare per invertire i rapporti di forza al centro, compromessi già dal deludente Anguissa. La sua uscita sollecitava un cambio e non solo. Una variante tattica per arginare la Fiorentina. Il contemplativo Garcia non l’ha trovata. È difficile da realizzare se chi è costretto a subirlo non sa opporre un caparbio, metallico, indiscusso possesso palla. Ma quello era patrimonio di un altro Napoli. Questo va a dormire tra i fischi a 7 punti dal Milan capolista.
MERET. Il Napoli ornato orridamente per Halloween esce con tre lividi viola per le mazzate prese e c’è poco da giudicare gli azzurri. Fanno testo le tante cappellate individuali. Per quanto riguarda il giovane Meret, ripiombato nei suoi dolori atavici, il primo gol gli si infila tra le gambe. Basta e avanza – 4,5
Non è soltanto che prende gol lasciando che il pallone gli passi tra le gambe sul suo palo, è soprattutto che qualche secondo prima è stato colto totalmente alla sprovvista quando la palla ha colpito il palo e gli è passata ad un soffio dal naso. Quel piede alzato per provare a scalciarla è stato imbarazzante – 3