Morata si racconta a El Larguero e confessa di aver vissuto momenti difficili, superati grazie al lavoro su se stesso e alla sua famiglia.
Alvaro Morata, attaccante spagnolo dell’Atletico Madrid e della nazionale spagnola, è stato ospite del programma radiofonico “El Larguero“, dove ha lasciato delle dichiarazioni importanti.
«Ho vissuto momenti difficili dove ho pensato di mollare e lasciare tutto. Oggi sono orgoglioso di poter raccontare ai miei figli la mia storia e che possano vedere che ci ho riprovato.» L’attaccante spagnolo, ad oggi, sembra essere in gran forma: nelle prime dieci partite giocate, ha segnato dieci goal. Non è stato semplice, però, superare il brutto momento che ha vissuto.
«Ci sono cose che ho vissuto negli anni molto spiacevoli. Ho dovuto lavorare soprattutto con la testa. Se sono orgoglioso di qualcosa, è di essere qui, con la Nazionale, di fare interviste e di aver avuto la forza di non mollare. Tutto questo lo devo alla mia famiglia e alle persone con cui lavoro. Quando si vive certi momenti, riprendersi è un trionfo.»
Si è parlato soprattutto di salute mentale, tema molto delicato di cui ultimamente si parla sempre di più, soprattutto dopo quello che è successo con Beka Beka, il giovane ventiduenne centrocampista del Nizza.
Quando gli è stato chiesto di parlare delle sue sedute con lo psicologo, Morata ha risposto così: «Ogni giorno dobbiamo cercare di essere più preparati mentalmente. Non c’è nessun problema a lavorare su te stesso con un’altra persona. Qualche anno fa se dicevi di andare dallo psicologo, la gente rideva di te. Poi…alla fine è chiaro che si lavora. Mi fa molta rabbia essere arrivato a questo punto a trent’anni, quasi trent’uno.»
L’attaccante spagnolo ha concluso dicendo che pur essendo consapevole di stare invecchiando, sente di essere in un buon momento e non vede l’ora di dare il massimo.