La storiaccia dell’inguardabile video su TikTok ha lasciato scorie, il nigeriano è lontano dall’aver dimenticato
Osimhen va in panchina, poi entra, segna, non esulta ma comunque il suo lo fa. Lo scrive la Gazzetta dello Sport:
Il successo del Napoli vale molto più dei tre punti. Non è che il 4-1 all’Udinese avesse allontanato tutti i fantasmi incombenti su Garcia. Al contrario, era stato oscurato dalla storiaccia dell’inguardabile video social su Osimhen. Così, quando si scopre che il nigeriano va in panchina, sembra il segnale di una rottura: il cielo può cadere addosso al Napoli e il Lecce è pronto ad approfittarne. Non è così. Il turnover non è punitivo, contempla piuttosto le future fatiche di Champions. La questione è lungi dall’essere risolta: lo “sciopero” dei festeggiamenti dopo il gol dice che il nigeriano è lontano dall’aver dimenticato. Ma in campo Osi non risparmia un grammo del suo talento modernissimo.
Il giudizio di Osimhen nelle pagelle a quattro mani del Napolista, a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
OSIMHEN dal 45’. L’intesa tra Maschera Nera e il Che Kvara, consacrata dallo zero a due, rievoca la potenza di Maradona e Careca ai tempi del secondo tricolore griffato da Albertino Bigon. E ho detto tutto, Ilaria, richiamandomi a un paragone fatto inizialmente da Max Gallo. Altra cosa, poi, è il provincialismo plebeista ostentato dall’Imperatore Aurelio con la vicenda Tik Tok, ma lasciamo perdere – 8
Peggio del video su Tik Tok sono state le scuse risicate. Detto questo, Osimhen ci mette sei minuti a dimostrare il suo strapotere. Festeggia, non festeggia (il web già è pieno di illazioni sull’esultanza sobria), ma chi se ne frega, Fabrizio. Bella invece, e molto, l’esultanza al gol di Ostigard – 8