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Pagelle / La surreale co-gestione Garcia-De Laurentiis vince la prima. Godiamo alla giornata

Kvara si è ripigliato il suo. Cajuste a tratti ricorda l’Hamsik vecchia maniera. Di Lorenzo imprigionato in una patina di stanchezza

Pagelle / La surreale co-gestione Garcia-De Laurentiis vince la prima. Godiamo alla giornata
Mg Verona 21/10/2023 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

MERET. Ullallà il Napoli è alla sua seconda resurrezione in due mesi e stavolta il suolo propizio è quello della povera Giulietta, laddove il Verona accumula la quinta sconfitta su nove partite. Accade così che il giovane Meret, vituperato per settimane, fa l’angelo della buona sorte e compie cinque parate decisive, due in avvio e tre nel finale – 7

DI LORENZO. A pugnare pugna, l’Eurocapitano fedele nei secoli, epperò è come se la guida del consiglio dei saggi e la disfatta italica di Wembley lo avessero imprigionato in una patina di stanchezza anche mentale. Detto questo, è vero che l’illusorio golazo di Lazovic è figlio di un pasticcio suo e di Amir, ma forse lui è il meno colpevole – 6

MARIO RUI. Marittiello rientra prudente, com’è giusto che sia, e un po’ acquattato. Diciamo che oggi, a voler fare i criticoni, la linea della difesa è quella che convince di meno – 6

ZANOLI dal 66′. Il ragazzo va, sa tenere bene la palla e non fa danni – 6

RRAHMANI. Come sopra alla voce Mario Rui: la difesa traballa quando il Verona offende. In più, Amir, liscia la pelota fatale che fa segnare la squadra di Romeo cornuto – 5,5

NATAN. Fa il suo onesto lavoro ma su Djuric gli manca per ben due volte il quid, come diceva Silvio buonanima del furbo Alfano. Ecco, elogiamolo e incoraggiamolo pure il centrale palindromo ma appare troppo ordinario (il che non è un male, comunque) – 6

LOBOTKA. Signore della terra di mezzo nel suo consueto doppio ruolo. È l’IN, l’intelligenza naturale del possesso azzurro, ed anche il faticatore che tira la carretta delle palle recuperate. In più, all’uopo dimostra di essere un perfetto hombre vertical che buca il Verona. L’intelligenza, appunto – 7

ZIELINSKI. Si concederà pure qualche pausa, ma il Senatore Piotr plasma le idee della caverna platonica con il suo genio, come quando al 70′ fa il prestigiatore nell’area avversaria e dà un pallone magnifico a Cajuste, che poi spreca – 7

GAETANO dall’83’. Avrebbe potuto segnare un’altra volta – senza voto

CAJUSTE. Deve fare il vice-Zambo e lo fa con più razionalità e meno istinto di Anguissa. Senza dimenticare che alcuni suoi inserimenti ricordano il Marek vecchia maniera. Il Verona è quello che è, ma oggi il centro azzurro è sfavillante – 7

POLITANO. Tra tiri deviati da Montipò o sparati alto, Na-Politano si rifà con il gol del primo vantaggio e due servizi per il Che Kvara. Bravissimo – 7,5

ZERBIN dall’83’. Anche lui partecipa alla sagra degli spreconi – senza voto

RASPADORI. Giacomino brilla tantissimo. Era ora, amato Raspad’oro. Tira, dribbla e assiste i compagni, inventando il primo gol di Na-Politano. E vanta tre efficaci tentativi su punizione – 7,5

SIMEONE dal 66′. Gol sfiorato a parte, da fuori area, il Cholito si fa notare per due palle perse che fanno ripartire gli ellenici di Verona – 6

KVARATSKHELIA. Il primo gol di sinistro, il secondo di destro. Il primo in fase di attacco, il secondo in contropiede. Il Che Kvara sfoggia la sua classe con un tratto decisivo di spietatezza e la doppietta compensa le paturnie passate in materia di reti. Si è ripigliato il suo, insomma. E non dimentichiamo che il Che può adattarsi sia al palleggio largheggiante sia alla fulminea profondità – 8

LINDSTROM dal 76’. Entra e si fa ammonire. Calma – senza voto

GARCIA E DE LAURENTIIS. È la coppia più grottesca che allena in serie A. Il Violinista in panca, l’Imperatore in tribuna. Si saranno sentiti per le sostituzioni, per dirla alla Zdanov? Alla vigilia della trilogia che culmina col Milan in casa, Verona è fatale in senso benevolo per l’ineffabile Rudi. Durerà? In appena due mesi il Napoli sta vivendo la sua terza fase: quella della diarchia presidente-allenatore, se non triarchia considerando il consiglio dei saggi. In origine fu la presunzione solitaria di Garcia, indi l’autogestione dei giocatori che ha retto fino alla Fiorentina. Adesso questa surreale e grottesca, appunto, gestione tecnico-societaria arrivata dopo il no di Antonio Conte e dopo che abbiamo scoperto che il franco-andaluso è al momento una quinta scelta (Luis Enrique, Conte, Italiano e Thiago Motta). La vittoria col Verona è importante, speriamo solo che non crei un nuovo clima di esaltazione collettiva, coi media napoletani che fanno finta di niente come il Pasquale di Totò (tranne qualche eccezione) di fronte alla sparata aureliana contro i giornali. Fatte le debite proporzioni, l’Imperatore sembrava Berlusconi quando negava l’evidenza dei suoi processi e dei suoi scandali. Pensasse a risollevare la squadra, piuttosto, come ha scritto magnificamente Max Gallo. Ecco, viviamo alla giornata e avanti così – 6

ARBITRO ABISSO. Ha la fama di essere inaffidabile, epperò se la cava bene – 6

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