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Pirlo, la crisi del “maestro”: la Sampdoria perde ancora, in casa quattro sconfitte su quattro

Bordata di fischi a Marassi. Dopo otto partite è penultimo in classifica con tre punti (sarebbero cinque ma due sono di penalizzazione)

Pirlo, la crisi del “maestro”: la Sampdoria perde ancora, in casa quattro sconfitte su quattro
Mg Genova 25/08/2023 - campionato di calcio serie B / Sampdoria-Pisa / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Pirlo

Pirlo, la crisi del “maestro”. Una cosa è il campo e un’altra è la panchina. Andrea Pirlo sta trascinando la Sampdoria nei bassifondi della classifica di Serie B. Dopo otto partite, ha appena tre punti in classifica. In realtà sarebbero cinque ma la Samp ha due punti di penalità. Sul campo ha ottenuto una vittoria, due pareggi e cinque sconfitte. È penultima ma in realtà il Lecco, che è ultimo, ha giocato solo cinque partite.

Per la Samp cinque sconfitte di cui quattro a Marassi. Pirlo le ha perse tutte le partite in casa. Oggi 1-2 contro il Catanzaro che è terzo in classifica (e oggi è entrato anche Ambrosino). Ovviamente Marassi ha sonoramente fischiato la squadra e il suo allenatore.

Quattro sconfitte interne su quattro, di cui tre in rimonta: oggi contro il Catanzaro, in precedenza contro Cittadella e Venezia.

Al momento nessuna notizia ufficiale ma quella di oggi potrebbe essere stata l’ultima partita di Pirlo sulla panchina dei blucerchiati.

Il 30 agosto, dopo due sconfitte consecutive, il Napolista scrisse:

Pirlo, ancora tu. Non è sempre vero che il buongiorno si vede dal mattino. La Sampdoria di Andrea Pirlo aveva vinto la prima partita del campionato di Serie B, in casa della Ternana. Poi, però, la sconfitta casalinga contro il Pisa. E questa sera ancora un ko interno, stavolta contro il Venezia che ha ha vinto 2-1 a Marassi.

I blucerchiati di Pirlo sono andati in vantaggio con Pedrola. Poi al 76esimo il pareggio di Gytkjaer e al minuto 89 rete decisiva di Tessmann con clamorosa papera del portiere Stankovic che non si aspettava la punizione battuta direttamente sul primo palo, era certo che l’avversario crossasse.

Un mese dopo, non è cambiato granché. Anzi.

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