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Sinner: «non sono un’azienda che punta a far soldi» (lo disse Panatta)

Intervista al Corsport: «Ho battuto Medvedev grazie agli allenamenti mirati. È impossibile modificare la tattica all’interno del match»

Sinner: «non sono un’azienda che punta a far soldi» (lo disse Panatta)
Londra (Inghilterra) 09/07/2023 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Sinner intervistato dal Corriere dello Sport.

A Pechino ha finalmente battuto Daniil Medvedev dopo sei sconfitte in altrettante sfide.

«Perdere tante volte contro lo stesso avversario ti obbliga a cambiare qualcosa. Ma è impossibile modificare la tattica direttamente all’interno del match, è necessario provare e riprovare determinate soluzioni in allenamento».

In che modo?

«Attraverso simulazioni di punti progettate da Darren e Simone (i coach Cahill e Vagnozzi; ndc) abbiamo ricercato le migliori chiavi tecnico-tattiche per battere Medvedev, ma non solo lui. Questi allenamenti mirati mi hanno permesso di crescere molto. Ovviamente bisogna trasferire tutto ciò in partita e io sono riuscito a giocare un ottimo tennis».

«Non so se diventerò numero 1, non conosco oggi i miei limiti. Nessuno lo sa. Ma se riesco a migliorare ogni aspetto del mio tennis so che posso diventare ancora più forte»

Come ha preso le critiche dopo la rinuncia alla convocazione in Davis?

«Ho preso questa decisione insieme al mio team, dopo gli US Open, per una serie di ragioni. Nella scorsa stagione arrivai in Davis da New York non al meglio, giocando male e vincendo un match su due. A volte ho bisogno di allenarmi per ritrovare la migliore forma fisica e così ho fatto quest’anno. Le critiche le ascolto, le accetto sempre, anche perché se arrivano vuol dire che sono forte. Detto ciò non sono molto d’accordo con chi ha parlato di me come un’azienda che punta solo a far soldi (il riferimento è a Panatta, ndr): ho saltato diverso tornei per allenarmi e non ho mai partecipato ad alcuna esibizione». 

COSA DISSE PANATTA

A La Domenica Sportiva Adriano Panatta è ovviamente intervenuto sul caso Coppa Davis, con l’esclusione di Fognini e il forfaait di Sinner.

Ha detto Panatta:

«Fognini è uno dei più grandi talenti mai nati in Italia, è stato nei primi dieci del mondo, ha dato tantissimo alla Davis sia in singolare che in doppio, tuttora secondo me è il più forte doppista in Italia. Sono rimasto molto sorpreso dalla sua eclusione, ignoro perché Volandri lo ha fatto fuori. Lasciamo perdere la motivazione ufficiale. Ci si parla col giocatore, questo è il rispetto che lui chiede, è giusto, non va mai dimenticato quel che qualcuno ha fatto per il proprio paese. Oltretutto Vavassori si è infortunato e non può giocare, ora hanno convocato Passaro. L’Italia secondo me vince uguale anche perché la Coppa Davis non la gioca più nessuno. Però non abbiamo un doppio, in singolare giocano Sonego e Musetti. Se ci fosse stato Fognini, con Bolelli, Vavassori, Arnaldi, avremmo avuto un buon doppio. Per me l’Italia vince uguale, però se metti caso gli scappa un singolare il doppio diventa un problema.

Fognini non si può non chiamarlo in Coppa Davis.

L’attacco di Barazzutti a Volandri? Corrado non è mai stato tanto diplomatico, poi Volandri ha preso il suo posto. Io sto dalla parte di Fognini perché mi sento ancora giocatore (e ride, ndr). È una brutta storia, molto antipatica.

Del forfait di Sinner ha detto:

«Sinner anche alle Olimpiadi aveva detto no. Mi viene in mente Bagnaia che monta in moto dopo tre giorni. Oggi i giocatori di tennis sono come aziende, si guarda al profitto, ai guadagni, non tanto per loro ma soprattutto per chi gli sta intorno, la parte sentimentale in questo momento nel tennis è poco sentita».

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