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Spalletti: «Ct è l’incarico più alto della mia storia da allenatore, sono in paradiso da vivo»

“Quando a Coverciano hanno bisogno di me, rispondo sempre di sì. Perché qui ho imparato tantissime cose”

Spalletti: «Ct è l’incarico più alto della mia storia da allenatore, sono in paradiso da vivo»

La vita da ct di Luciano Spalletti.

“Quando a Coverciano hanno bisogno di me, rispondo sempre di sì. Perché qui ho imparato tantissime cose e ho passato molto tempo, e senza la loro disponibilità non potrei essere in paradiso da vivo. Quello da ct è l’incarico più alto della mia storia da allenatore.

Non avrebbe mai rinunciato alla chiamata della Nazionale, Luciano Spalletti. Non ci sono clausole che tengano. Lo riafferma rivolgendosi alla platea assiepata nell’aula magna del Centro tecnico federale di Coverciano, dove ha tenuto una lezione agli allievi del corso per Direttore Sportivo e per allenatore Uefa Pro.

Seduto nelle prime file, intento ad ascoltarlo, anche Gigi Buffon, il capo delegazione della Nazionale che proprio con Luciano Spalletti ha iniziato il suo nuovo percorso azzurro e che da lunedì scorso ha iniziato a seguire le 144 ore di programma didattico del corso dedicato a formare i futuri ds.

Oltre al recordman di presenze in Nazionale, la classe del corso per Direttore sportivo è composta da protagonisti del calcio italiano come il campione del mondo del 1982 Daniele Massaro; l’ex azzurra Marta Carissimi; l’head of Performance della Sampdoria, Nicola Legrottaglie, e l’ex calciatore di Reggina e Sassuolo, Simone Missiroli. Tra i corsisti inoltre anche il vicepresidente e amministratore delegato del Catania, Vincenzo Grella; l’attuale dg del Catania, Luca Carra; la responsabile del settore femminile della Ternana, Isabella Cardone, e il team manager del Nizza, Simone Ricchio.

ZAZZARONI SU RUDI GARCIA

Nel sospirone di sollievo, così liberatorio, tirato da Garcia al gol di Di Lorenzo, il più classico dei fiuuu di allegriana memoria, c’è tutto il momento del tecnico francese. Un momento arrivato troppo presto, ma che non sorprende.

La partita più complicata, per Rudi, è infatti quella contro i pregiudizi e non si gioca esclusivamente sul campo, anche se i risultati sono dirimenti.

La verità è che chiunque fosse arrivato dopo Spalletti, l’allenatore dello scudetto napoletano più atteso di sempre, si sarebbe ritrovato nella stessa situazione.

Della prima uscita in Champions col Braga resta l’impressione di un Napoli normalizzato.

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