In 45 giorni ha fatto innamorare i tifosi dell’Independiente che lo consideravano il nemico del Boca. Mai un eccesso, ha conquistato la squadra
La nuova vita di Carlos Tevez da 45 giorni allenatore dell’Independiente dopo la prima esperienza in panchina al Rosario Central. L’Independiente storico avversario del Boca Juniors la casa di Carlitos. Eppure sta funzionando, come racconta La Nacion.
«Nemmeno il tifoso più accanito avrebbe potuto supporre che le cose sarebbero andate in questo modo», dice Enzo Trossero, un riferimento nell’universo dell’Indipendente.
Lo scorso 22 agosto, Carlos Tevez ha scosso il calcio argentino firmando il suo contratto come nuovo direttore tecnico del club. La possibilità di retrocessione era più che una minaccia e l’arrivo di un allenatore con poca e per nulla brillante esperienza in panchina, da sempre uomo del Boca, era visto con sospetto, Ma 46 giorni dopo, tutto (o quasi tutto) è cambiato.
«È incredibile come Tevez abbia rafforzato la squadra. Come ha dimostrato contro il Racing. La difesa è solida; il centrocampo mescola abilità con uno spirito feroce, il portiere è uno dei migliori del paese e gli attaccanti sono validi».
La vittoria sul Racing ha convinto anche i più scettici.
L’Apache è imbattuto nei 90 minuti: con 4 vittorie e 3 pareggi, uno dei quali si è tramutato in una sconfitta ai rigori per la Coppa Argentina.
Racconta il quotidiano.
Ha un ascendente sui giocatori, poi il suo stile diretto nei discorsi, la la coerenza dimostrata fino ad oggi tra ciò che dice e ciò che fa: così Tevez si è rapidamente guadagnato il rispetto dello spogliatoio. Ha lo stesso comportamento davanti ai microfoni. Misura le parole, mai un eccesso.
I 46 giorni hanno mostrato una rinnovata immagine di Tevez. Sereno e allo stesso tempo esigente con i suoi durante le partite, la sua moderazione è sorprendente. Ha sfoderato una vocazione all’insegnamento sconosciuta.
Tevez sta mostrando anche fermezza nelle sue convinzioni. Ha promesso che “colui che fa bene in allenamento, giocherà, e questo spiega perché non c’è formazione tipo”. E così è.
La squadra resta cinque punti sopra la retrocessione ma la prospettiva è decisamente cambiata.