Tevez ha spiegato in un’intervista in televisione che farà studiare i suoi giocatori due ore al giorno dopo gli allenamenti per combattere l’analfabetismo nella squadra.
Carlos Tevez sta lavorando con il club Independiente per poter aiutare i giocatori della squadra a uscire dall’analfabetismo e le condizioni di povertà. Durante un’intervista tenutasi nel suo Paese, in un canale pubblico, Tevez ha spiegato di trovarsi in una squadra che rappresenta il significato di povertà:
«Tre dei ragazzi che abbiamo in squadra mi hanno detto che non sapevano addizionare o sottrarre, fin da quando giocavano nelle prime categorie. Questa è la povertà. Possiamo portare il cibo a un ragazzo, aiutarlo in tante altre cose, ma lo studio permette di imparare come difenderti, come leggere e il significato delle cose. Stiamo lavorando insieme per un progetto con il club che permetta ai giocatori di conoscere un insegnante e dopo l’allenamento potranno studiare almeno due ore al giorno».
Tevez è sempre stato considerato come un giocatore che lotta per le cause comuni. Alcuni lo chiamano “Il giocatore del popolo”, ma da allenatore sta dimostrando ancora più umanità che da calciatore. In 45 giorni, come spiegava La Nacion, ha conquistato tutti nonostante lo credessero un nemico:
Ha un ascendente sui giocatori, poi il suo stile diretto nei discorsi, la la coerenza dimostrata fino ad oggi tra ciò che dice e ciò che fa: così Tevez si è rapidamente guadagnato il rispetto dello spogliatoio. Ha lo stesso comportamento davanti ai microfoni. Misura le parole, mai un eccesso.
I 46 giorni hanno mostrato una rinnovata immagine di Tevez. Sereno e allo stesso tempo esigente con i suoi durante le partite, la sua moderazione è sorprendente. Ha sfoderato una vocazione all’insegnamento sconosciuta.
Tevez sta mostrando anche fermezza nelle sue convinzioni. Ha promesso che “colui che fa bene in allenamento, giocherà, e questo spiega perché non c’è formazione tipo”. E così è.