Due fuoriclasse che fanno a pezzi la narrazione stereotipata. Italiano vuol dire sobrietà, correttezza, passione, sacrificio
Sinner ieri, e speriamo anche oggi. Certamente domani. Adesso Pecco Bagnaia che vince il Mondiale moto gp per il secondo anno di fila. Due italiani che una narrazione superficiale descrive come atipici. E se invece fossero due italiani tipici? E se invece l’Italia fosse così? A dispetto di come viene sempre raccontata, ricorrendo continuamente ad eccessi e iperboli. Lo facciamo innanzitutto noi.
E poi vinciamo con due italiani che sono geneticamente refrattari agli eccessi. Bagnaia ha vinto non solo col suo talento ma grazie alla sua forza mentale, alla sua solidità. Ha cominciato l’ultimo weekend con martin che lo marcava a uomo. Non ha fatto una piega. Così come non ha fatto una piega quando ieri ha sbagliato gomma nella sprint. Oggi ha fatto la sua gara mentre Martin si è perduto nei suoi eccessi. Ironia della sorte, è caduto con Marquez l’uomo che esibì una scorrettezza mia più vista (per fortuna) pur di far perdere un Mondiale a Valentino.
Bagnaia ha vinto esibendo sobrietà oltre che talento e professionalità. Come Sinner ieri che non ha fatto una piega sui tre matchpoint per Djokovic e lo ha triturato mentalmente. Questa è l’Italia. Sarebbe il caso di cominciare a cambiare lo storytelling. Noi siamo i seri, gli sportivi, quelli che vincono con abnegazione, sacrificio e passione. Anche se mangiamo spaghetti.