Il Tribunale di Losanna mette fine alla vicenda che ha visto Castillo giocare per la nazionale sbagliata. La Fifa penalizza l’Ecuador

Il calciatore ha giocato le ultime partite di qualificazione ai Mondiale 2026 con la nazionale sbagliata. Si potrebbe sintetizzare così la sentenza del Tribunale Federale di Losanna che ha deciso di penalizzare di tre punti l’Ecuador nel girone di qualificazione ai Mondiali 2026 per aver schierato Byron Castillo.
La notizie riportata da Sky Sport richiama il ricorso del Cile che aveva fatto notare come il giocatore avesse a tutti gli effetti dei documenti falsi. Quindi non solo ha falsato la documentazione sulla sua data di nascita, ma anche quella relativa al luogo di nascita che quindi non è l’Ecuador.
Il Tribunale ha accertato che il giocatore è in realtà colombiano. Così la Fifa ha deciso di penalizzare l’Ecuador con tre punti in meno nella classifica nel girone di qualificazione ai prossimi mondiali del 2026 e una multa di 100mila franchi svizzeri.
Chiarisce Sky:
“È stato accertato infatti che il calciatore, con l’aiuto della stessa Federcalcio ecuadoriana, avrebbe falsificato i documenti di riconoscimento della nazionalità. Sarebbe nato in Colombia, a Tumaco il 25 luglio 1995 e non il 10 novembre 1998 nella città ecuadoriana di Playas“.
Adesso in Sud America, la classifica per i prossimo mondiali vede l’Ecuador a 4 punti dietro alla Colombia. Prima l’Argentina con 12 punti, poi Uruguay, Brasile e Venezuela a sette punti e Colombia a 6.
La questione di Castillo risale a diverso tempo addietro
Già prima dei mondiali in Qatar si parlava di lui:
“Aumentano le possibilità che l’Ecuador venga escluso dal Mondiale in Qatar. Non quelle dell’Italia di prendere eventualmente il suo posto. La Fifa deciderà il 1o giugno sull’esposto della federazione cilena che aveva denunciato una falsificazione dei documenti anagrafici del difensore Byron Castillo. Ora Marca scrive di essere entrata in possesso di due nuovi documenti – già all’attenzione della Fifa – che proverebbero che Byron Castillo è effettivamente colombiano: il certificato di battesimo e il verbale di registrazione sanitaria“.