A Radio Serie A: “Mi aveva chiamato Lippi per allenare la Nazionale, ma poi scelsero Ventura. L’Atalanta? Non può permettersi un miliardo di debiti come altre”
“In passato sono stato vicino alla Nazionale. Ci fu un momento in cui mi contattò Marcello Lippi. Alla fine, però, la scelta ricadde su Ventura“. Gian Piero Gasperini parla a Radio Serie A, della sua carriera, e anche del prossimo incontro contro il Napoli (“Sarà fondamentale per loro che hanno avuto un cambiamento, ma anche per noi visto che inizieremo una serie di partite importanti”).
“Personalmente mi ritengo più pronto per una squadra di club, anche se sarebbe impossibile dire di no alla Nazionale. Al giorno d’occhi è molto faticoso allenare una nazionale perché la sovrapposizioni di partite è incredibile. Quando smetterò? Non ci ho ancora pensato. Allenare mi piace e finché sarà possibile continuerò. Dittatore? Pur di fare titoli si raccontano le cose in maniera sbagliata. Credo sarebbe importante un po’ di onestà intellettuale“.
Tra l’Atalanta “e le big c’è una grande disparità, perciò competizioni come il campionato sono molto difficili da vincere. Altre società possono permettersi un miliardo di debiti, l’Atalanta no. Se siamo competitivi è perché i nostri dirigenti hanno avuto il merito di realizzare cessioni impensabili“.
Gasperini parla commuovendosi di Josip Ilicic e dei suoi problemi con la depressione: “A un certo punto iniziò ad accusare dei sintomi. Non si sentiva bene, soffriva la lontananza dalla famiglia e da casa. Si è completamente isolato e ha vissuto un periodo difficile, ma noi gli siamo sempre stati vicini. Ricordo la partita di Valencia dove segnò quattro gol: era uno dei migliori d’Europa, avrebbe potuto tranquillamente vincere il Pallone d’Oro. La settimana prima della partita contro il Psg, invece, andai a trovarlo in una clinica: aveva perso 10 chili”.