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Gol annullato al Lecce, il pestone a Thiaw è totalmente frutto del caso (Corsport)

Abisso, pessima direzione di gara. Il Var lo richiama perché lui non guarda l’azione. Sull’espulsione ha ragione Giroud (al netto degli insulti)

Gol annullato al Lecce, il pestone a Thiaw è totalmente frutto del caso (Corsport)

Gol annullato al Lecce, il pestone a Thiaw è totalmente frutto del caso. Lo scrive il Corriere dello Sport nelle rubrica della moviola di Lecce-Milan curata da Edmondo Pinna che boccia l’arbitro Abisso: voto 4,5.

Ecco cosa scrive del gol. Salva solo la chiamata del Var dovuta all’errore dell’arbitro che non guarda l’azione.

Gol annullato al Lecce

Prima valutazione: essendo stato Piccoli a pestare il piede di Thiaw e a segnare la rete proprio perché non aveva più il suo marcatore, la decisione presa dopo aver rivisto l’azione al monitor è comprensibile. Pestone chiaro come è chiaro che Thiaw, subito dopo il contatto, si rialza quasi subito e che entrambi stanno guardando il pallone, dunque l’intervento è totalmente frutto del caso, fortuito, e per questo difficile da accettare. Sbaglia (errore grave) Abisso perché non guarda mai l’intera azione (che il pallone finisse lungo lo avevano capito i bambini). Avesse visto, avrebbe evitato ogni problema.

L’espulsione di Giruod

Il rosso a Giroud è provocato da un errore di Abisso, il tocco di mano di Pongracic (ricordate SalernitanaCagliari?) è punibile, ha ragione il francese. Sui modi, invece (pur non sapendo cosa abbia detto)…

MILAN, IL CICLO DI PIOLI È FINITO? (LIBERO)

Milan, è lecito chiedersi se il ciclo di Pioli sia finito. È quel che scrive Libero a firma Claudio Savelli.

Ormai ogni partita del Milan è una roulette russa: transizioni da una parte, transizioni dall’altra, e come va, va. Con il Psg bene, con il Lecce male. Il Milan resta una squadra in involuzione o, meglio, non più capace di evolversi. Non impara mai a gestire se stessa

Il dazio è anche mentale, vedi Giroud, di solito calmo e lucido, perdere la testa nel finale. Proteste e rosso nel momento di maggior confusione della sua squadra. È un piccolo esaurimento nervoso dovuto al fastidio per la rimonta subita. Il francese, come tutti i compagni, non si capacita dei due gol del Lecce e di una partita buttata via, non accetta la situazione né il ritorno nella penombra dopo le luci infrasettimanali a San Siro. È l’immagine del Milan che pecca di presunzione, supponenza, sufficienza. Si pensava fuori dalla crisi con una sola partita vinta, pur importante. Non accetta di esserci ancora dentro.

È però lecito chiedersi, anche in considerazione della sosta per le nazionali che dilata il tempo a disposizione per i pensieri, se il ciclo del mister non sia finito. In fondo è il più lungo in serie A (4 anni e 1 mese) dopo quello di Gasperini che fa storia a sé perché l’Atalanta ai massimi livelli ce l’ha portata lui. 

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