Il procuratore capo di Napoli: «Le scuole sono diventate dei progettifici. I dirigenti scolastici fanno a gara per avere il magistrato di grido per la giornata della legalità»
Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri a un convegno a Napoli organizzato da Intesa Sanpaolo su etica, legalità, economia. Il Corriere del Mezzogiorno ha riportato le sue parole.
«La nostra cultura cattolica è in crisi: è un credo debole rispetto ad altre religioni, come quella musulmana»..
Per Gratteri «c’è un decadimento tra i giovani (che non sanno scrivere neanche in italiano), le loro famiglie e la colpa – dice – è perché i governi negli ultimi dieci anni non hanno voluto investire in istruzione».
Sulla formazione dei ragazzi: «Le scuole sono diventate dei progettifici. Ogni anno i dirigenti scolastici fanno a gara per avere il magistrato di grido, la soubrette, per fare la giornata della legalità. Ma non è meglio portare i ragazzi in una comunità terapeutica a parlare con i tossici? O da chi soffre, per formarli? Se non si fa una scuola a tempo pieno – prosegue – se non si fa vedere ai ragazzi che c’è un alternativa alle fiction, che diventano più violente di anno in anno, non andiamo da nessuna parte».
«Oggi ai ragazzi – ha proseguito – non bisogna parlare di etica, ma di soldi, solo così i ragazzi ti ascoltano. Bisogna loro spiegare quanto guadagna un corriere della droga, ma anche cosa rischia. Oggi non si conta in base a cosa si è, ma in base a cosa si ha: un insegnante che arriva con una vecchia Fiat Tipo a scuola è visto dai ragazzi come uno sfigato. Mentre il cafone con il Suv è visto come esempio».
Ma la colpa del decadimento morale dei giovani per Gratteri è anche dei loro genitori: «Sono scostumati, egoisti, a 45 anni vogliono ancora fare i ventenni; hanno abbandonato i figli, lasciandoli soli con internet».
DISSE: «HO RESTITUITO I BIGLIETTI DEL NAPOLI A DE LAURENTIIS» (CORSERA DEL 19 OTTOBRE)
È vero che ha rifiutato i biglietti per lo stadio che le aveva fatto recapitare De Laurentiis?
«Ho detto ai miei di ringraziare, ma non sono mai entrato in uno stadio, quindi ho chiesto di restituirli».
Avrebbe potuto regalarli.
«Chi deve andare alla partita paga il biglietto. Un magistrato guadagna bene».
Lei quanto guadagna?
«Io guadagno 7.400 euro».
E vale la pena fare questa vita per quei soldi?
Gratteri: «Quando ho iniziato guadagnavo un milione 350 mila lire al mese. Questo lavoro non si fa per i soldi. Se uno pensa di fare il magistrato e invidia chi ha la Ferrari doveva fare il concorso per notaio. Siamo privilegiati: guadagniamo tre volte lo stipendio di un impiegato».