Il guru della tennis-analisi O’Shannessy: ha cambiato tutto il piano di gioco per la finale. Ha tirato per tutta la partita più forte di Sinner: 138 km orari di media, contro 119
Per noi impallinati di tennis è una specie di guru: si chiama Craig O’Shannessy, e ha un blog che si chiama Braingametennis. E’ un ex coach di Kevin Anderson che s’è fatto prendere dalla passione per i dati e come analista di tennis è considerato il migliore al mondo. Sul sito dell’Atp spiega, numeri alla mano, come Djokovic ha distrutto Sinner. Non solo perché è più forte bla bla bla. Perché ha scelto a tavolino come fare. Tattica, prima di tutto è stato un capolavoro tattico.
Lo ha suggerito direttamente lui, a finale finita: “Ho dovuto intensificare il passo. Dovevo vincere la partita e non aspettare che mi consegnassero la vittoria”.
Djokovic – scrive Lo Slalom che riprende l’articolo – ha smesso di macinare gioco con il rovescio e ha lasciato che fosse il dritto il protagonista degli scambi da fondo campo. Ne ha giocati 101, con tre vincenti, 11 errori e 22 provocati da Sinner. I rovesci sono stati 76, con un vincente, 8 errori e 10 provocati da Sinner.
Per portarsi in vantaggio 3-1, 15-0 al servizio, Djokovic ha giocato 19 colpi di dritto e commesso un solo errore. La velocità media del dritto da fondo campo di Djokovic è stata di 138 km orari, quella di Sinner 119.
“Sinner – spiega O’Shannessy – ha trascorso la maggior parte del tempo a difendersi con il diritto in corsa. La loro prestazione da fondo campo nel set di apertura non avrebbe potuto essere più diversa”. Djokovic ha vinto da lì il 65% dei punti, Sinner il 33%. Djokovic ha messo a segno 17 dritti in corsa durante la partita, senza mai sbagliarne uno. Ha tolto il servizio a zero a Sinner nel game di apertura del secondo set giocando 11 dritti. È stato il game nel quale Sinner ha commesso tre errori col dritto e uno col rovescio, tutti nati dal dritto di Djokovic”. “Sinner ha provato ad avventurarsi a rete per vincere i suoi punti, ma anche lì è stato bloccato, vincendone solo tre su otto”.
“Djokovic impressiona sempre per i suoi movimenti – conclude O’Shannessy – per la sua tecnica e il suo atteggiamento da guerriero. Con questa vittoria ha messo al primo posto la sua capacità tattica“.