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La fase difensiva è un concetto astratto nel Napoli di Garcia

Rrahmani e Ostigard sembrano buttafuori improvvisati in un rave techno. Da tre mesi Lobotka è costretto a difendere da solo a metà campo

La fase difensiva è un concetto astratto nel Napoli di Garcia
Ci Napoli 12/11/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Empoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Giovanni Di Lorenzo-Matteo Politano

La fase difensiva è un concetto astratto nel Napoli di Garcia

GOLLINI: Tocca a lui e si fa trovare pronto. Grande parata sul suo palo sul tiro di Cambiaghi lasciato solo a due passi dalla sua porta. Dà sicurezza nelle poche uscite, non può farci granché sul gol del secolo di Kovalenko. Sereno 6.5

DI LORENZO: Il capitano stecca. Sarà il fiato corto, sarà che non regge più i mormori, lo spogliatoio, l’alleantore, il commissoriamento. Prova a tenere però, alto il ritmo, ma nessuno lo segue e quindi si accoda alla malinconica melodia. Spaesato 5

RRAHMANI: La fase difensiva è un concetto astratto nel Napoli di Garcia. Lui ed Ostigard sembrano buttafuori improvvisati in un rave techno. Non sanno se stare alla porta o prevedere gli scontri. Se la cavicchia ma avvita male. Cacciavite 5

OSTIGARD: Di testa può fare tutto con i piedi un pochino meno. Caputo gli scappa sempre sebbene in fuorigioco ma lo soffre e non capiamo perché. Come Amir sembra senza gps, nel mondo del Mago di Oz. Uomo di latta 5

OLIVERA: Fa piede e piede con Elmas. Si sovrappone più a tentoni che per concetti offensivi. Tiene bene la fascia, si inserisce. Ma è tutto troppo lento per la sua gamba. Tocca a lui essere la vittima del solito cambio no-sense dell’ottantacinquesimo. Bandolero Stanco 5
(MARIO RUI: Entra e non si capisce perché. Per metterla dentro? Ma Simeone l’aveva levato. Si fa male e subiamo gol. Uscita a vuoto 4)

LOBOTKA: A un certo punto la camera di Sky lo inquadra solo attorniato da quattro. Da tre mesi è costretto a difendere da solo a metà campo, prossimo a un esaurimento nervoso da personaggio da film di Verdone. Guarda l’orologio e sembra dire “quand fernesce?”. Incide poco in fase offensiva. Non può fare tutto, proprio non può. Il ragazzo (solo) della prateria: 5.5

ANGUISSA: Sfiora il gol. A tratti sembra il solito ma è più lento di un monopattino in salita. Fazzini lo irride più volte, si allunga toccando, a tratti, ogni parte del campo. Asfissiato: 5
(CAJUSTE: Il suo ingresso è qualcosa che nessuno potrà mai spiegarci. S.V.)

ELMAS: Il cucciolo macedone sembra indispettito. Vuole strafare ma non ci riesce. Si incarta, si innerovisce, perde tempo e tempi di gioco. Esce e sbuffa. Ma è mediocre, non cambia mai passo né crea pericoli. Dispettoso: 5
(KVARA: La sua esclusione è un’evocazione della terapia analitica junghiana. Entra e prova a prendersi tutti e tutto sulle spalle. Suda la maglia, lotta, ma va a velocità diverse dai compagni. Sfiora il gol del vantaggio. Infelice 6)

POLITANO: Sarebbe, per lui, un anno meraviglioso se solo fosse in un contesto tattico diverso. La sua generosità ed il suo sinistro sono i soli a chiedere un atto di clemenza alla disfatta Rudiana. Berisha gli nega il gol. Esce e non si capisce perché. Superstite 6
(LINDSTROM: Finalmente si è capito che non c’è del marcio in Danimarca. Entra e sfiora il gol, ottimi spunti. Ha bisogno di giocare ed è anche arrivato il momento. Speranza 6)

RASPADORI: È soffocato da Simeone in avanti; isolato dal nulla a centrocampo dall’altro. Prova da solo ma soli si finisce sempre per perdersi nei buchi neri. Asciutto 5

SIMEONE: Non prende una palla, ne sfiora una, il var gli toglie( giustamente il gol) quando il suo allenatore decide di tornare ad una punta, sacrifica lui ma forse anzi sicuramente meritava di restare in campo. Stufo 5,5
(ZIELINSKI: Entra e ci mette un po’ a carburare. E’ un diesel da sempre, ha bisogno di assaggiare l’erba, i colpi, il vento, per poi accednersi. A partita in corso rende meno ma almeno, dà pensieri alla scolaresca di Andreazzoli. Lanterna 5)

GARCIA: Se avesse coscienza del suo calcio applicato a tale qualità di rosa, darebbe le dimissioni in maniera perentoria. Il pallone però è roba che appartiene al vil e benedetto denaro, se poi ci aggiungiamo la spocchia che surclassa l’umiltà allora dobbiamo sperare che dall’alto, il patron, ci liberi da un buon uomo che ha fallito il suo riscatto in un mondo che l’aveva (risultati alla mano) dimenticato. BURNOUT 3

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