So Foot: domani si rivota. “I presidenti non capiscono niente seguirono Labrune che li fa sentire importanti, li porta al ristorante, alle feste”

Domani si terrà un’assemblea generale della Lega calcio francese, della Ligue 1, per ridiscutere e ri-votare l’accordo chiuso con il fondo Cvc – 1,5 miliardi di euro in cambio del 13% dei ricavi della società commerciale della Lfp), perché il Le Havre ha fatto ricorso alla giustizia ordinaria contro l’accordo, e chiede la sospensione dell’accordo. L’ultima tranche di pagamenti dovrà essere versata l’anno prossimo. Ma il punto è che a quanto pare la maggior parte dei club che nell’aprile 2022 avevano votato l’accordo, quasi all’unanimità (Nancy e Tolosa astenuti) ora se ne sono pentiti.
“Meno di due anni dopo – racconta So Foot – il denaro è in parte finito in alcune tasche, ma il Cvc sembra più una trappola che un miracolo. Christophe Bouchet ha recentemente parlato di “accordo mortale”. De Laurentiis – da sempre contrario ai fondi – sarà contento.
So Foot si chiede: “possibile che i presidenti non erano pienamente consapevoli del percorso che stavano intraprendendo?”
Ogni volta che leggiamo del calcio francese pensiamo al quello italiano, chissà perché.
So Foot ricorda che l’accordo fu votato in un contesto particolare. C’era una crisi economica senza precedenti causata dal fiasco di Mediapro, poi dalla pandemia. “La situazione era grave, il calcio francese andava alla rovina e Labrune, presidente della Lfp da settembre 2020, aveva la soluzione a tutti i problemi dei club: creare una società commerciale affiliata all’ente e allearsi con il fondo di investimento lussemburghese”. “All’epoca, fu fatto con urgenza, ci fu un’ondata di panico tra tutti i club professionistici – dice Olivier Delcourt, presidente del Digione, ora in Nazionale – Ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto. Quando si fanno le cose in fretta, non va mai bene”.
“Come spiegarsi che i dirigenti dei club, circondati da molteplici consiglieri, non abbiano colto le sottigliezze di questo accordo?”, si chiede ancora So Foot. “Come potrebbero non essere consapevoli delle questioni a lungo termine di questo accordo fondamentale? Molti di loro scoprirono poi che l’accordo Cvc con La Liga (contributo di 2 miliardi per l’8% delle entrate in 50 anni, senza i diritti di Real Madrid, Barcellona e Athletic) era molto più vantaggioso di quello concluso con la Lfp”.
“Non hanno guardato per cosa votavano – rivela un testimone anonimo che partecipò all’assemblea – Non capiscono niente. Anche se dessimo loro un file di 50 pagine, non sarebbero in grado di capire. Seguirono Vincent Labrune. È molto forte, li fa sentire importanti, li porta al ristorante, alle feste… Hanno l’impressione di esistere. Vi garantisco che l’80% dei presidenti che hanno votato non sapevano nemmeno di cosa stessimo parlando”.
Il problema a quanto pare è che non s’erano accorti che ci sarebbe stato un recupero delle somme dovute nel 2024. “Una situazione francamente lunare – continua So Foot – questi sono club che generano decine o centinaia di milioni di euro e alcuni presidenti sono uomini d’affari esperti”. In pratica nella disperazione “contava solo il brevissimo termine, il resto non aveva molta importanza o soprattutto non allertava la maggioranza dei presidenti”.
Secondo chi è disposto a parlarne, i presidenti hanno quindi convalidato l’accordo con Ccv in tutta fretta e senza comprendere appieno, in fondo, cosa ciò comportasse realmente. Ora protestano.
Se il Psg recupera 200 milioni di euro ogni anno, Marsiglia e Lione guadagneranno 90 milioni di euro ciascuna, poco più di Lille, Monaco, Rennes e Nizza (80 milioni di euro) e molto più del resto delle squadre d’élite (33 milioni di euro). Quanto alle promossi, dovranno accontentarsi di poche briciole. “Siamo i cornuti della storia – ha protestato Jean-Michel Roussier, presidente di Le Havre, in un’intervista su L’Équipe.
L’accordo ha cambiato le posizioni di potere. Oggi, non è più Ligue 1 contro Ligue 2. Da una parte c’è la vetta della Ligue 1, cioè le sette o otto squadre che puntano all’Europa, e la seconda parte della classifica dall’altra.
Secondo So Foot il flebile vento di rivolta è difficile che faccia ribaltare il tavolo, “nel corso di un’assemblea generale ancora una volta inserita in fretta e furia… e sempre in videoconferenza.