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Laura Pausini: «Cortellesi? Ci sentiamo tutti i giorni, ho pianto tutte le lacrime per il film»

A Repubblica: «è importante come La vita è bella, il pubblico lo ha capito. Devo tutto a Pippo Baudo»

Laura Pausini: «Cortellesi? Ci sentiamo tutti i giorni, ho pianto tutte le lacrime per il film»
Roma 05/06/05 Concerto di Laura Pausini a Fiesta. Laura Pausini in concert at Fiesta. Photo Samantha Zucchi Insidefoto

Repubblica intervista oggi Laura Pausini che ha in uscita il nuovo album Anime parallele. Il 15 andrà a Siviglia: vincitrice di quattro Latin Grammy e un Grammy, sarà premiata come Latin Recording Academy Person of the Year 2023. L’8 dicembre parte il tour italiano — Rimini, Roma, Mantova, Firenze, Eboli, Bari, Padova, Bologna, Torino, Bolzano, Milano — andrà alla conquista dell’Europa e dell’America.

Ma il suo successo parte tutto il 27 febbraio del 1993 quando a Sanremo cantò La solitudine e la Pausini non dimentica

«Se non ci fosse stato Pippo Baudo che sceglieva La solitudine, non sarei qui. Da direttore artistico ti seguiva passo dopo passo: alle prove era lì a darti consigli: “La devi cantare più convinta”. Credeva in noi».

Oggi chi è Laura Pausini?

«La Laura che prende l’aereo è la stessa che prendeva il treno delle 7.30 a Solarolo e ora ha quasi 50 anni. Non sono più solo italiana, non sono più solo mia. Non penso mai a me come a una star, non sognavo di diventare famosa. Non avevo mai visto una donna fare pianobar, si figuri se pensavo che sarei andata a Sanremo o all’Olympia di Parigi o al Madison Square Garden di New York. Vivo la contraddizione. Aspiro a essere naturale dentro una vita che di semplice non ha niente».

Che pensa della dittatura della bellezza, sente la pressione?

«Non ho mai potuto puntare su quello però mi chiedono spesso perché porto i pantaloni neri. Mi sembra ridicolo, devo rispondere se canto male. È vero, la pressione c’è. La senti, alla mia età, a livello di marketing: va di moda il reggaeton? Allora fai un duetto con un giovane. E perché non un po’ più di seno di fuori? Ogni artista ha il diritto di scegliere come presentarsi».

È grande amica di Paola Cortellesi: che ha provato guardando “C’è ancora domani”?

«Ci sentiamo tutti i giorni. Alla Festa del cinema di Roma, ho sentito il cuore fuori dal corpo, ho pianto tutte le lacrime per l’orgoglio che va oltre la nostra amicizia. Il pubblico lo ha capito, il suo è un film importante, come La vita è bella»

 

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