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Mazzarri sta lavorando sulla testa dei calciatori del Napoli (Gazzetta)

Convincersi di essere forti è un aspetto imprescindibile. D’altronde, il Napoli è primo per possesso palla e conclusioni tentate in Serie A.

Mazzarri sta lavorando sulla testa dei calciatori del Napoli (Gazzetta)
foto Ssc Napoli

Mazzarri sta lavorando sulla testa dei calciatori del Napoli. Scrive la Gazzetta dello Sport con Salvatore Malfitano.

Mazzarri è partito da una serie di concetti, un mantra da introiettare e riproporre. Si è rivolto alla testa dei suoi uomini, motivandoli. Il cambiamento deve essere foriero di positività, per liberarsi dalle scorie recenti e ritrovare quell’impulso ancestrale di divertimento che è stato smarrito. Convincersi di essere forti è un altro aspetto imprescindibile. D’altronde, il Napoli è primo per possesso palla e conclusioni tentate in Serie A, nonostante tutto. Una buona base di partenza per chi deve tradurre le novità nella maniera meno traumatica. Il solco è stato tracciato male dal suo predecessore, a lui il compito di rimettersi sulla strada maestra. (…) Diversi incontri individuali si sono susseguiti in questi giorni. 

Mazzarri e il Napoli si giocano il futuro contro Atalanta, Inter e Juve (Corsport).

Scrive Alessandro Barbano per il Corriere dello Sport.

Da sette a nove punti nelle prossime tre partite con l’Atalanta a Bergamo, con l’Inter al Maradona e con la Juve all’Allianz, con il Real di mezzo. È la condizione per tornare in gioco per lo scudetto. Vuol dire almeno due vittorie e un pareggio, e se proprio il pareggio deve arrivare, è meglio che arrivi con Gasperini. Un successo contro le due squadre di vertice rimetterebbe il Napoli in corsa in campionato.

Il trittico di gare decisive che inizia domani è insieme un grande ostacolo e un’occasione rivelatrice: consente di capire subito se la rivoluzione tecnica può rimettere la squadra di Mazzarri al posto di quella di Spalletti o solo salvare il salvabile. È la prima risposta che il nuovo allenatore è chiamato a dare al club e ai tifosi. Vuol dire che queste tre gare scriveranno il copione della stagione che resta e, conseguentemente, anche il rapporto dei giocatori più importanti con la maglia azzurra. Se il Napoli esce dalla lotta scudetto le sirene del mercato inizieranno a cantare la loro seducente melodia. E quel che resta rischia di essere un mesto vivacchiare in attesa che la transizione in atto produca un nuovo ribaltone. Se mi è concessa un’esagerazione, intendo dire che il futuro della nuova panchina potrebbe giocarsi nelle prossime tre gare. Non è ammesso rodaggio, e neanche una lenta carburazione. Il motore del Napoli dovrà girare da subito al massimo. 

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