È il più lungo in serie A (4 anni e 1 mese) dopo quello di Gasperini. Ogni partita del Milan è una roulette russa, persino Giroud perde la testa
Milan, è lecito chiedersi se il ciclo di Pioli sia finito. È quel che scrive Libero a firma Claudio Savelli.
Ormai ogni partita del Milan è una roulette russa: transizioni da una parte, transizioni dall’altra, e come va, va. Con il Psg bene, con il Lecce male. Il Milan resta una squadra in involuzione o, meglio, non più capace di evolversi. Non impara mai a gestire se stessa
Il dazio è anche mentale, vedi Giroud, di solito calmo e lucido, perdere la testa nel finale. Proteste e rosso nel momento di maggior confusione della sua squadra. È un piccolo esaurimento nervoso dovuto al fastidio per la rimonta subita. Il francese, come tutti i compagni, non si capacita dei due gol del Lecce e di una partita buttata via, non accetta la situazione né il ritorno nella penombra dopo le luci infrasettimanali a San Siro. È l’immagine del Milan che pecca di presunzione, supponenza, sufficienza. Si pensava fuori dalla crisi con una sola partita vinta, pur importante. Non accetta di esserci ancora dentro.
È però lecito chiedersi, anche in considerazione della sosta per le nazionali che dilata il tempo a disposizione per i pensieri, se il ciclo del mister non sia finito. In fondo è il più lungo in serie A (4 anni e 1 mese) dopo quello di Gasperini che fa storia a sé perché l’Atalanta ai massimi livelli ce l’ha portata lui.
MILAN SALVATO DAL VAR A LECCE
Milan salvato dal Var a Lecce: 2-2 (vinceva 0-2). Il 3-2 del Lecce misteriosamente annullato. Subito dimenticata la prestigiosa vittoria in Champions sul Psg.
La squadra di Pioli stava vincendo a Lecce 2-0 e pareggia 2-2 con gol finale di Piccoli annullato misteriosamente nel finale. Un capolavoro di autolesionismo dei rossoneri. Che sembravano in assoluto controllo della partita nonostante l’infortunio a Leao nei minuti iniziali.
Poi due gol del Milan con Giraud e Reijnders. Nella ripresa cambia tutto, soprattutto il Milan perde Calabria che resta nello spogliatoio, e si inverte il piano partita. In cinque minuti i rossoneri beccano due gol: prima da Sansone e poi da Banda. Il Milan non c’è più. Sansone colpisce il palo.
Giroud si fa espellere per somma di ammonizioni in pochi istanti.
E il Lecce segna il terzo gol con Piccoli che da 25 metri sorprende Maignan. Poi il Var richiama Abisso su un pestone (involontario) a Thiaw. Calcio che c’è ma non è nulla di che. Nessun gol sarebbe regolare nel calcio se vengono annullati gol del genere.
Gol annullato al Lecce, Marelli: «contatto leggero ma questo è il metro arbitrale seguito»
Lecce-Milan 2-2, a Dazn Luca Marelli commenta i vari episodi, soprattutto l’ultimo il gol a nostro avviso incredibilmente annullato al Lecce.
Marelli:
«Sul rinvio fate attenzione alla posizione di Abisso, non vede nulla perché è girato. C’è un contatto che può essere anche considerato piuttosto casuale tra Piccoli e Thiaw. Il tocco sul piede c’è. Abisso era girato, è un piccolo errore arbitrale. Abisso doveva guardare in direzione dei giocatori. Il motivo per cui è stato richiamato al Var è che non ha visto il contatto. Contatto leggero, posso essere d’accordo, ma la linea è che quando ci sono contatti in azioni che poi portano al gol, il Var interviene. La linea è questa. La ratio è sempre la stessa. Il Var è intervenuto perché qualcosa era sfuggito all’arbitro».
Sull’espulsione di Giroud dice Marelli:
Giroud espulso, il quarto rosso stagione del Milan.
«Pongracic si aiuta con le mani e quando uno si comporta così poi se tocca il pallone se ne assume le conseguenze, errore piuttosto grave di Abisso».