Mazzarri cancella il disastro Garcia. Nulla di eccezionale, solo buonsenso e umiltà. Se questo è il livello dello scontro al vertice, siamo davvero messi male
FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 13° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24
Un calcio alla violenza sulle donne.
Un calcio al recente passato per gli azzurri.
Se per il primo punto non basta purtroppo una virgola rossa che domani andrà via, ben più facile risulta la soluzione in positivo del secondo.
Basta il ritorno di Mazzarri per cancellare il disastro Garcia. Nulla di eccezionale, beninteso. Solo buonsenso e umiltà.
Accantonare le proprie convinzioni tecniche.
E offrirsi “gestore” di una squadra che gioca a memoria.
Sia chiaro. Questa non è più la squadra dello scorso anno.
Ma ora ha una consapevolezza in più.
La consapevolezza di una responsabilità.
Quella di dover giocare sempre da Campione, perché è questa la squadra Campione.
Una prova di carattere a Bergamo, città da sempre ostile.
Concretezza, precisione, ordine.
Charlie Brown torna a dominare al centro del villaggio. Nonostante sia pressato a uomo da Koopmeiners.
Kvaravaggio torna a disegnare madonne da quello strabiliante artista di strada qual è. Più libero di agire dove gli garba.
Manco un tiro in porta per tutto il primo tempo.
Tranne il gol del Kosovaro.
Annullato misteriosamente.
E misteriosamente le immagini Var tenute nascoste per un’ora buona.
Quanto dura l’alacre lavoro di photoshop per cancellare il difensore al di là di Amir.
Le nuove immagini ritoccate vengono mandate in onda per quattro secondi quattro.
Poi immediatamente di nuovo nascoste per evidente sopravvenuto senso del pudore da parte della regia.
Orrore.
Ma le nefandezze della coppia Mariani-Valeri non si arrestano qui.
Niente rosso ad Hateboer su Kvara.
Niente rigore per mani di Scalvini.
Nessun intervento per segnalare i soliti cori razzisti sugli spalti.
La vittoria però arriva lo stesso.
E’ sempre un piacere, Gasp.
La vittoria arriva grazie ai cambi.
Cajuste intercetta un errore di Carnesecchi.
Osi, ormai smascherato, da fuoriclasse, con la punta mette la palla sui piedi dello Zircone macedone per il gol.
Abbracci a bordo campo fra tecnico e giocatori.
Mancavano anche quelli.
Per ora va bene così.
Se è ritornato il branco di cannibali o è solo l’effetto scossa, lo vedremo presto.
Prima vittoria dei granata di Salerno che lottano, sudano e mandano in crisi Sor Polpetta. Sei sconfitte su tredici.
Partita brutta.
Occasioni col contagocce. Interruzioni infinite.
Rigore di Ciruzzo della Torre.
Poi rimonta granata con la coppia dei trequartisti Kastanos-Candreva.
Il gol dell’ex bianco celeste è roba grossa.
Schema perfetto su punizione.
Parabola imprevedibile, pazza traiettoria satanica che ribalta il risultato.
Per Inzaghi forse questa è la migliore partita da quando allena in A.
E chissà se gli conviene vantarsene.
Brutto spettacolo anche a San Siro.
Il Diavolo ritrova il sereno grazie a un rigore di Theo e alla parata dell’anno, un autentico miracolo a tempo scaduto di Maignan, sceso in campo nonostante febbre e diarrea.
Pochi brividi in campo.
Molti brividi sugli spalti. Perché la serata milanese è gelida, gelida assai.
A scaldare gli animi allora ci pensano Dibello e Mazzoleni.
Che decidono di sfidare la coppia Mariani-Valeri a chi la fa più grossa.
Due episodi intorno al 70’.
Parisi a terra dopo un contrasto in area con Calabria a gamba pericolosamente alta.
Ma soprattutto, qualche minuto dopo, la grande parata di Loftus nella sua area di rigore.
Niente fischio in entrambi i casi.
Qualche malpensante mugugna.
Come a Lecce, il sistema corre in soccorso al Diavolo, e lo tiene in vita. Perché?
Appuntamento con la storia al Minuto 83.
Entra Francesco Camarda.
Ha 15 anni e 250 giorni è il più giovane esordiente della serie A.
E’ l’unica emozione della partita.
Il ragazzo gioca un timido quarto d’ora.
Ma non è apparso il peggiore fra gli attaccanti in campo.
In una partita praticamente priva di punte.
Da una parte e dall’altra.
La sensazione di inconsistenza trasmessa da Beltran prima e Nzola poi, lato viola, è desolante.
Mai un tiro in porta dell’argentino in più di dieci gare di campionato.
Lui e l’angolano in due hanno fin qui segnato solamente un gol in Serie A.
Che dire poi di Jovic – lato rossonero – in perenne modalità balneare.
I nostalgici del bel gioco aspettano il Derby d’Italia per rifarsi gli occhi.
Ed è ancora delusione.
Meglio non prenderle è l’unica idea che circola in campo.
Uniche eccezioni le due azioni che hanno prodotto i goals.
Davvero di gran pregio.
Prigionieri delle loro fisime, i Bianconeri esaltano la solidità difensiva contro il migliore attacco del campionato.
Troppo poco.
I Suninter devono fare i conti con la giornata storta degli esterni e del turco che non riesce mai a ragionare e a far ragionare la squadra.
Ma loro sono comunque i più forti, e avrebbero il compito di vincerla.
Nella mediocrità diffusa brillano le prestazioni di Vlaovic e di Thuram.
Lunga esultanza polemica dopo il gol per il Serbo.
A questo punto Acciughina dovrà spiegare perché lo abbia schierato con tanta parsimonia.
Marcus regge quasi da solo l’attacco nerazzurro che diventa pericoloso solo se lui ha la palla fra i piedi.
Chi ci guadagna da questo pareggio? Entrambe le squadre.
Chi ci perde? L’immagine del calcio italiano.
Se questo è il livello dello scontro al vertice, siamo davvero messi male.
Se questo è il livello dello scontro al vertice, allora questo campionato può vincerlo chiunque.
Ma è giusto che oggi il calcio si metta un po’ da parte.
Perché oggi è il giorno del tennis.
Dopo 46 anni l’Insalatiera torna in Italia.
L’impresa è stata agevolata dal totale disinteresse di Salvini per la racchetta.