Complice forse il ricordo del fallimento organizzativo della finale di Champions allo Stade De France, Parigi si prepara a tutelare i Giochi Olimpici
Sono ancora vive le immagini che ricordano la catastrofe organizzativa della finale di Champions League di Parigi. Una serata che doveva essere una festa dello sport e dei tifosi che si è trasformata in un incubo per molti di loro a causa della pessima organizzazione e gestione dell’evento.
Pochissimi varchi aperti e tifosi stipati contro le transenne per l’ingresso allo Stage de France, disordini e rallentamenti per il controllo biglietti, tanto che il fischio d’inizio è stato ritardato. Bambini in lacrime e scene di panico all’esterno dello stadio, per non parlare delle rapine avvenute subito dopo a causa degli scarsi mezzi di trasporto messi a disposizione dei tifosi per l’evento. Insomma poteva diventare una vera catastrofe come ammesso dal capo della polizia di Parigi Didier Lallement che ha riconosciuto il “fallimento” dell’organizzazione della sicurezza la sera della finale di Champions League. Si è scusato per aver usato lacrimogeni contro i tifosi che cercavano di entrare allo stadio, e ha anche ammesso la “bugia” dei 30.000 tifosi con biglietti falsi.
“È ovviamente un fallimento. È stato un fallimento perché le persone sono state spinte e attaccate. È stato un fallimento perché l’immagine del Paese è stata minata. Chiediamo scusai ai tifosi inglesi e spagnoli”. I lacrimogeni? “Non dovevamo usarli, ma non c’era altro modo per contenere la pressione della gente”.