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Pagelle – Garcia sta a Spalletti come Gattuso stava ad Ancelotti

Lobotka sta tornando il giocatore di mister Veleno. I calciatori sono stremati, Di Lorenzo deve rifiatare. Uomini deboli, destini deboli.

Pagelle – Garcia sta a Spalletti come Gattuso stava ad Ancelotti
Napoli's French coach Rudi Garcia gestures during the UEFA Champions League 1st round day 4 Group C football match Napoli vs Union Berlin at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on November 8, 2023. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Le pagelle di Napoli-Union Berlin 1-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. Oggi si cimenta come portiere volante, nel senso che si tuffa o si libra nell’aere con una serie copiosa di respinte a pugni chiusi, compresa quella che serve una palla regale sui piedi del settantesimo Fofana (ma quanti sono nell’orbe terracqueo?) in circolazione. Che beffa per il giovane Meret. Un’altra partita di dolori – 5

Mai visto Meret uscire tante volte dalla porta o gettarsi a gatto come ha fatto ieri. Peccato non sia servito. Certo ha dell’incredibile il fatto che abbia respinto la palla proprio sui piedi di Fofana, quasi da nuvola di Fantozzi. Una domanda, però: ai portieri non insegnano che quando si respinge una palla è meglio metterla laterale piuttosto che rischiare di mandarla sui piedi dell’avversario? – 5,5

DI LORENZO. Principiamo dalla fine, Ilaria, quando l’indefesso Euroappuntato ha il volto stremato dalla fatica. E dire che il Violinista presuntuoso in panca ci ha messo quasi novanta minuti per fare un solo cambio lì a destra. Il Capitano fa l’esterno permanente ma nel secondo tempo si stanca assai – 5,5

Di Lorenzo non è Superman, anche se spesso ci è andato vicino. Questa è una delle cose che Garcia dovrebbe appuntare sul suo taccuino. Fa il difensore, l’attaccante, governa come un sovrano assoluto la fascia di destra negli scambi inappuntabili con Politano, poco ci manca che rubi anche il ruolo di Starace occupandosi del magazzino e del caffè. Aveva il volto trasfigurato dalla stanchezza, non ci voleva un veggente per capire che aveva bisogno di rifiatare. E’ ingiusto pretendere tanto dal capitano, che pure mostra una crescita costante e continua anche in termini di personalità. L’elevazione poggiandosi sulle spalle dell’avversario e l’accanimento nel mettere quella palla sulla traiettoria di Anguissa è stata poesia. Il voto lo ha meritato per la tenacia, lo spirito di sacrificio, la sofferenza e la cazzimma – 7

RRAHMANI. Si nota, Amir, soprattutto per la cabeza offensiva, con ben tre colpi di testa. Si cala talmente nel ruolo di attaccante nell’area berlinese che là resta quando i teutonici si vanno a prendere il pareggio soli soletti – 5

Va almeno due volte vicino al gol, è attento ad anticipare gli attaccanti dell’Union, ma scivola incredibilmente sul contropiede dei tedeschi, come l’intera difesa del Napoli. Se Di Lorenzo è chiamato a fare tutto il resto, la responsabilità di fermare la corsa dell’Union verso la nostra porta va smezzata tra tutti gli altri difensori, tra cui, appunto, Rrahmani – 5,5

NATAN. Nel caos tattico del Napoli garciano, il palindromo brazileiro osa e tenta profondi e interessanti passaggi verticali. Indi va intestato a lui quel palo di testa alla metà del primo tempo. In difesa è salvifico almeno una volta epperò anche su Natan grava l’enorme buco nero dell’uno a uno: un pezzettino di quella sciagurata colpa collettiva va a lui – 5,5

Un meraviglioso anticipo che viene purtroppo punito con un palo al veleno. Ah, se avesse segnato Natan. Ah se fosse stato più presente sul contropiede dei tedeschi! Meraviglioso quando l’attaccante dell’Union, al 28′, gli sbatte letteralmente addosso e il brasiliano non si sposta nemmeno di un millimetro – 5,5

MARIO RUI. Il cross da cui origina il gol annullato di Zambo è del redivivo Marittiello. Idem quello per la rete valida di Na-Politano. Fin qui le cose belle e buone. Poi ovviamente al povero lusitano, in concorso con Lobo, tocca la responsabilità penale, che è sempre personale, di quella corsa vincente a due di Becker e Fofana. Un vano e disperato inseguimento, senza dimenticare che sulla respinta di Meret va in tutt’altra direzione – 5,5

Due cross al bacio. Peccato che anche lui partecipi alla disfatta sul gol da stupidi preso dal Napoli – 5,5 

OLIVERA dal 77’. Senza voto

Senza voto.

ANGUISSA. Zambo non comincia male e segna pure, invano. Tuttavia l’invincibile ovunquismo è ancora una nostalgica rimembranza. Poi piano piano non corre più e deambula come già a Salerno – 5

Comincia benissimo, trovando anche il gol poi annullato dall’arbitro, ma il calo nella seconda frazione è evidente e finisce per rallentare quasi tutte le azioni del Napoli – 5 

LOBOTKA. Un altro paio di queste partite e l’amato Stanislav regredirà alla cupa fase di Mister Veleno ché questa è l’unica proporzione che regge alla prova della storia, in termini di competenza e valore tecnico: Garcia sta a Spalletti come Gattuso stava ad Ancelotti. Punto. Non c’è discussione. Detto questo, per Lobo sono stati novanta minuti di tormento tra i giramenti di testa provocati dal solito Fofana e il pestone rimediato alla fine – 5

Infaticabile come Di Lorenzo. Nel primo tempo tocca una quantità infinita di palloni, nella ripresa cala un po’ ma resta preziosissimo. E’ l’unico che lotta fino alla fine sul contropiede dei tedeschi, ma invano – 6

SIMEONE dal 77’. Almeno una volta riesce a prenderla, di testa. Ma non ha il tocco magico, come nella favola della passata stagione – 5

Senza voto.

ZIELINSKI. Il Napoli preferisce andare a intasarsi sulle fasce e la terra di mezzo diventa prevalentemente un centro di smistamento. Il Senatore Piotr ci prova a infilarsi a modo suo e talvolta ci riesce ma sulla sua coscienza c’è quel gol ingurgitato a inizio ripresa, sull’uno a zero – 5,5

Inizia benissimo ma cala anche lui sulla distanza, complice la stanchezza evidente come per il capitano. Anche lui andava sostituito prima – 5,5

CAJUSTE dal 90’. Senza voto

Senza voto.

POLITANO. Il populismo talebano di un certo tifo azzurro idolatra Na-Politano, ormai è assodato. Per me è un fatto inspiegabile anche se il giocatore sta vivendo un momento di forma strabiliante. Faccio questa premessa, Ilaria, per dire che stasera Na-Politano ha tanti meriti: il gol, vari dribbling efficaci e un’intelligenza vivace al servizio della squadra. Allo stesso tempo, però, è l’emblema della supponenza sprecona di un Napoli che non chiude mai la partita, come a Salerno. La prova? Quel tiro loffio che finisce a Roussillon che poi propizia il lancio decisivo per il pareggio teutonico. E prima ancora aveva mancato del tutto un tiro al volo anziché provare una soluzione realistica e utile – 5,5

In questo momento è il più in forma del Napoli e di questo bisogna dargli atto. Come del fatto che corre velocissimo e che la palla non gli si stacca mai dai piedi. Si chiami Politano o no, merita di più – 6,5

LINDSTROM dall’87’. Qualcosa fa vedere. Qualcosa, ma il tempo è pochissimo – senza voto

In cinque minuti fa almeno tre cose buone. Poi, quando si tratta di fare la quarta, decisiva, come al solito si perde – senza voto

RASPADORI. Fa il classico centravanti di manovra d’antan, ma non basta. Perde in lucidità nel tiro o nell’ultimo passaggio. Ma su Giacomino voglio dire una cosa a proposito delle sue parole nel dopo-partita. “La mentalità è sempre la stessa”, ha detto. Ed è qui che casca il ciuccio azzurro. Ché la fatidica differenza con la stagione passata non la fa l’estetica ma l’atteggiamento. Quello era un Napoli più che padrone: era un Napoli feroce e spietato che si prendeva la partita quando voleva. Questo no. Tutto qui. Quello di Giacomino è un banale wishful thinking, come dicono gli albionici – 5

Troppo isolato dai compagni, costringe più volte Bonucci ad abbatterlo pur di fermarlo. Come qualità di gioco nulla da dire ma come incisività sì. Sia lui che Zielinski tergiversano troppo prima di arrivare al tiro: equivale a vanificare tutto – 5,5

KVARATSKHELIA. I dribbling riusciti sono di più di quelli falliti, ma il Che Kvara non riesce a incidere, a inventare la palla geniale che ribalta gli avversari. Perdipiù all’82’ fa il capone con un tiro moscio anziché servire il Cholito libero – 5

Tiene i tedeschi in costante apprensione con le sue giocate e i suoi dribbling, ma sfrutta male l’occasione finale: la poca incisività macchia la prestazione – 5,5 

GARCIA E DE LAURENTIIS. Ohibò, che fine ha fatto il Violinista che secondo la stampa amica riesce a vincere con le sostituzioni? Chi l’ha visto? Stavolta ne fa quattro e tutte dal 77’ al 90’, anche se in campo erano vari gli azzurri boccheggianti. Abbiamo una sola certezza, Ilaria: che adesso, dopo aver pareggiato a Napoli, l’Union berlinese perderà almeno altre dodici partite. A questo punto sono curioso di vedere come finirà questa farsa della conduzione a due di Garcia più Adl dopo l’ennesimo chiarimento negli spogliatoi e finito alle ventidue e trenta passate. Come aveva scritto Max Gallo, questa è la stagione del giorno della marmotta. Tutto già visto – 5

Un Napoli afflosciato e totalmente privo di continuità che dà un’amara sensazione di precarietà e a tratti trasferisce sugli spettatori una languida noia. Il pareggio contro l’Union reduce da dodici sconfitte è assimilabile ad una sconfitta, anche perché abbiamo preso un gol da Paperissima con una squadra nettamente superiore a quella avversaria. Una squadra compatta, equilibrata e che abbia un senso non si proietta tutta in avanti quando sta vincendo: non c’è motivo per farlo. Oltre a ciò, non vedere che alcuni dei suoi giocatori erano ridotti allo stremo e andavano sostituiti prima, è da ciechi. Mi tuona in mente la frase di Spalletti: uomini forti, destino forte. Quest’anno sono più le volte che sembriamo uomini deboli, ma soprattutto sconclusionati e tristi – 5

ARBITRO MAKKELIE. Il gol ad Anguissa andava dato secondo gli standard europei – 4

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