Chissà cosa ci riserverà il populismo di De Laurentiis. Fuori controllo dal giorno dopo lo scudetto, ha distrutto una creatura meravigliosa.
Le pagelle di Napoli-Empoli 0-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
GOLLINI. E che dobbiamo dire, Ilaria, in questa mesta e piovosa domenica di novembre, il mese dei morti? Anche perché il Napoli funesto di oggi ha chiaramente dimostrato di giocare fottendosene dell’arrogante Violinista in panca. Non voglio dire contro. Ma indifferente sì, se non menefreghista, appunto. Detto questo, il povero Meret si affatica nell’allenamento e Gollini prende il suo posto. Decisivo su Cambiaghi al 34’, impotente ahinoi sul gol della vita di tale Kovalenko – 6
Schierato titolare a sorpresa per l’infortunio di Meret non solo si fa trovare pronto ma conferma l’affidabilità dimostrata in altre circostanze. Dà sicurezza alla squadra e a chi, come noi, è costretto ad assistere ad uno spettacolo a dir poco indecente – 6,5
DI LORENZO. La sua ennesima partita grigia e stanca – tranne un’effimera scintilla all’11’ con quella pelota messa in mezzo – è il simbolo di questo campionato sinora fallimentare. Perdipiù Di Lorenzo, da capitano, ha la maggiore responsabilità morale di questa catastrofe (Adl e Garcia a parte, ovviamente): da capo del consiglio dei saggi che ha fatto o garantito a tecnico e presidente? Non solo, sulla base della sua lealtà innata da euroappuntato fedele nei secoli, metterebbe la fatidica mano sul fuoco per tutti i suoi compagni? – 5
Stanco e appannato, a parte i soliti scambi con Politano – 5,5
RRAHMANI. Oggi la difesa fa meno guai degli altri reparti, anche perché l’Empoli è comunque scarso e l’anziano Caputo ha il pregio di farsi trovare sempre in fuorigioco – 6
A me è parso che Caputo lo mandasse un po’ in affanno, ma oggi il problema non era certo solo la difesa – 6
OSTIGARD. Talvolta traballa il vichingo volante. Epperò in qualche occasione dimostra un grande senso di posizione. Eppoi io lo preferisco mille volte al palindromo brazileiro e a Giovannino Gesù – 6
La posizione in cui gioca non è esattamente la sua preferita e infatti all’inizio tentenna, poi prende le misure all’Empoli e non demerita – 6
OLIVERA. Il Napoli non ha sbocchi, o forse non li vuole trovare, e l’uruguagio non fa che adeguarsi al ritmo lentissimo di questo strano mezzogiorno azzurro – 5
Difende più o meno bene ma l’apporto in fase offensiva è nullo – 5,5
MARIO RUI dall’84’. I segni vanno sempre interpretati Ilaria. Sia nel bene sia nel male. E in questa annata al momento disgraziata, Marittiello entra e s’infortuna – senza voto
Senza voto
ANGUISSA. E’ considerato un garciano di ferro, ma più di una volta vaga senza meta, come se si trovasse lì per caso. Certo, stava per segnare di testa e in un paio di occasioni è bravo in difesa. Però mi sembra parva res per il fu mattatore dell’ovunquismo – 5
Il manifesto del garcianismo: lento, molle, svogliato, privo di idee. Nessuno spunto apportato al gioco – 5
CAJUSTE dal 72’. Un altro abbaglio di fine estate da intestare tutto all’imperatore Aurelio, novello Orlando che dopo lo scudetto ha perso il senno sulla luna (a proposito del dito Rudi e della luna Adl) – 5
A parte il solito giallo, un impatto totalmente inutile sulla partita – 5
LOBOTKA. Col cambio di modulo gli tocca gestire l’insolito quadrilatero d’impostazione composto da lui, Zambo e i due centrali. La squadra però non ha voglia di fare nulla e il povero Lobo deve sgobbare senza neanche il tempo di pensare, al punto da commettere errori insoliti per lui. Quando poi ha la pelota appare sconsolato perché non sa a chi darla, come dimostra l’immondo finale – 5,5
Meno preciso del solito ma anche il meno colpevole del disastro Napoli – 5,5
POLITANO. Quando non produce frutto, il suo modo di giocare irrita e farebbe perdere la pazienza pure a Giobbe. Oggi Na-Politano incede in maniera ossessiva verso il centro e non ottiene nulla. Perdipiù scuote il capo (ce l’aveva con se stesso o con chi?) al momento di uscire dal campo. Forse è uno di quei senatori che non ha capito Garcia, mettiamola così – 4
Non è stato l’unico a sembrare sconsolato e sfiduciato. La buona forma resta e i guizzi principali del Napoli vengono da lui, ma già scrivere che il guizzo è Politano la dice lunga sul momento del Napoli – 5
LINDSTROM dal 72’. Azz, stava pure per segnare il danesino dei misteri, nell’unica volta che ci siamo accorti di lui – 5
Dai, che se continua così a fine campionato un gol magari riuscirà a farlo (forse) – 6
RASPADORI. Gli riescono solo dei tiracci all’odierno Giacomino bagnato. Nel caos distruttivo di oggi probabilmente non ha mai capito cosa fare – 4,5
Garcia gli chiede di fare la qualunque e lui perde di lucidità e precisione. Mettici pure la stanchezza e ottieni il Raspadori di oggi – 5
ELMAS. Ecco un altro mistero: torna titolare ed è fiacco e senza slanci. Mah – 4,5
Nulla da dichiarare, purtroppo – 5
KVARATSKHELIA dall’53’. Facciamo la storia coi se, Ilaria. Ergo, se il Che Kvara avesse segnato all’88’ il destino di Garcia sarebbe cambiato, vittoria a parte? Mi chiedo questo da quando è finita la partita. In ogni caso il georgiano è un bravo ragazzo ed è quello che ci prova di più. Il voto è condizionato da quel tiro intercettato all’88’ da Berisha, per me è un chiaro errore visto il suo considerevole talento – 5,5
Fa più lui nel tempo in cui sta in campo che l’intero Napoli in tutta la partita. La domanda non è cosa sarebbe successo se avesse segnato ma perché non abbia giocato titolare – 6
SIMEONE. E’ un altro di quelli spaesati, il Cholo junior. E raramente fa pressing. Indi segna pure ma è in fuorigioco – 5
Come ridurre un giocatore determinante ad ectoplasma insignificante – 5
ZIELINSKI dal 53’. Tanti falli e tanti lanci o appoggi sbagliati. Sarà stata la pioggia, forse – 5
Anche lui una triste ombra – 5
GARCIA E DE LAURENTIIS. Giusta o sbagliata che fosse, la formazione iniziale col cambio di modulo è stata una scelta di coraggio. Forse il franco-andaluso ha capito prima di tutti che si poteva perdere con l’Empoli e ha voluto la bella morte con le sue idee, affrancandosi dalla doppia tutela di presidente e consiglio dei saggi. Adesso pare che ci siamo per il suo esonero, anche perché è ormai evidente che la squadra non lo segue. Epperò il fatidico “garciaout” è l’epilogo di una tragica farsa in cui tutti i suoi detrattori si dimostrano ciechi e grotteschi. Senza dover ricapitolare le numerose follie aureliane da questa estate in poi, basta ricordare l’ultimo fatale errore del presidente: l’esonero andava fatto un mese fa, quando si era ancora in tempo a non buttare il tricolore nel water. Invece l’imperatore ha pensato – presuntuoso e allo stesso tempo impotente come non mai – che la sua presenza servisse a risanare i malati e a raddrizzare gli storpi. Com’era quel tweet dopo il grandioso pareggio di Bologna? Ah sì: “Il Napoli riparte da Bologna. Bravi tutti”. Era il 24 settembre. Meno di tre settimane dopo il clamoroso autodafé alla Luiss di Roma, con la figuraccia su Conte: “Con Garcia sto vivendo un momento no”. Era già tutto previsto, come canta Cocciante, solo i servi sciocchi e ciechi (purtroppo la maggioranza) facevano finta di non vedere. E ora pretendono pure che ci mettiamo a cantare in coro “garciaout” come se nulla fosse, con la prospettiva poi di ritrovarci uno peggio come Cannavaro? Siamo in piena deriva populista, da una parte e dall’altra, e chissà cos’altro ci riserva il futuro – GARCIA 4. DE LAURENTIIS 3
«Contro l’Empoli finirà la statistica negativa al Maradona», aveva detto. E invece non solo la statistica non è finita ma il Napoli ha messo in scena lo spettacolo forse più disastroso della stagione fino a questo momento. Un cambio modulo improvviso quanto scriteriato, assenze in campo incomprensibili, il solito gioco inesistente, una lettura della partita che nemmeno un orbo. Garcia sembra sempre più un presuntuoso arrogante che gioca a fare l’allenatore totalmente cieco di fronte allo scempio a cui è stato ridotto il Napoli, trattato dall’Empoli di Andreazzoli come una qualunque avversaria di terza categoria. Scatena un misto di rabbia e tenerezza perché si ostina a restare su una panchina che non chiede altro che di rigettarlo: non sono solo le partite che non riesce a leggere ma l’intera realtà. Un’altra partita molle e insignificante, questa, irritante come Garcia e De Laurentiis, che si fa persino immortalare in tribuna con i fratelli Cannavaro. Le partite del Napoli sono diventate inguardabili, una tragedia, una iattura, quasi una goccia cinese. Uno scempio, una tragedia, una rovina. Il presidente, totalmente fuori controllo sin dal giorno dopo la vittoria dello scudetto, ha distrutto una creatura meravigliosa che aveva incantato il mondo. Un atteggiamento, il suo, da imperatore cieco, da tiranno ostinato e sciocco. Il futuro? Beato te che ancora ci pensi, Fabrizio! Qua ci sarebbe solo da augurarsi che arrivi presto maggio – 2 (ad entrambi)
ARBITRO PRONTERA. Una partita tranquilla, nonostante tutto. La prima ammonizione è al 77’. Una sola notazione: Prontera è l’ennesimo arbitro che ha l’abilità di impallare i giocatori in azione: lo insegnano a Coverciano? – 5