Mazzarri ha rimotivato il gruppo ma basta con la storia del tecnico navigato: abbiamo capito. Lobotka perde una palla sanguinosa. Il bluff di Adl sullo stadio
Le pagelle di Real Madrid-Napoli 4-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Chiariamoci subito, Ilaria. Per me stasera il giovane Meret è il meno peggio della difesa (con la sola eccezione dell’Eurocapitano). La sua paperina sul tiro del giovane virgulto blanco pesa quanto il vano inseguimento di Rrahmani al pareggiante Rodrygo e la clamorosa dormita del palindromo brazileiro sul due a uno del prodigioso Jude. E non voglio dimenticare i due precedenti paratoni su Rudiger e sul citato Jude – 5
Ascesa e declino del portiere più massacrato dell’ultimo secolo. Incolpevole su Bellingham (letteralmente ovunque, un capolavoro del calcio), bravissimo su Rudiger e miracoloso su Bellingham, inspiegabile la papera sul giovane Nico Paz – 5
DI LORENZO. A destra si rivela da subito più concreto di Na-Politano, in fase offensiva. Ricama il servizio per lo zero a uno del Cholito e ne fa un altro di eguale bellezza nel finale del primo tempo. L’Eurocapitano è l’unico a salvarsi nell’ennesimo naufragio azzurro in difesa – 6
Partecipa ad entrambi i gol segnati dal Napoli, indubbiamente il migliore della difesa – 6,5
RRAHMANI. Rodrygo fa strame del povero Amir. E non solo sul primo gol. Talvolta regge, Rrahmani, ma il nodo è ab origine: non ha il quid per guidare la difesa e giocare sopra la media. Di conseguenza gli altri continuano a segnare – 4,5
Al 29′ si fa rubare palla da Rodrigo in modo molle, poi per fortuna Brahim Diaz manda di lato alla porta di Meret. Rodrygo lo mette costantemente in difficoltà – 4,5
NATAN. Il Bernabeu mette a nudo i suoi limiti strutturali, riassunti dal gol di Bellingham, a cominciare dalla percezione della distanza e dalla capacità di lettura. In un’occasione si fa turlupinare persino dal disastroso Joselu, e ho detto tutto. Incomprensibile perché non giochi Ostigard – 4,5
Gli scappano sia Bellingham che Joselu. Forse la peggiore partita da quando gioca nel Napoli – 4
JUAN JESUS. Il paradosso è che non commette errori fatali come i suoi colleghi centrali ma la sua prestazione inficia, compromette la fascia sinistra per quasi novanta minuti. Giovannino Gesù prova esclusivamente a fare da argine alle folate madridiste ed è inesistente nell’offesa, condannando a una dannosa solitudine il Che Kvara. Mi chiedo: se Re Carlo arrischia un giovanissimo come Nico Paz, perché l’Orologiaio Matto ha optato ancora per Giovannino Gesù, già spaesato in quel di Bergamo, anziché osare da subito con Zanoli? – 4,5
In difficoltà in tutte le fasi di gioco. Cosa si può pretendere da uno che viene considerato la terza scelta come centrale, il suo ruolo, e viene schierato come terzino? – 4
ZANOLI dall’86’. In dieci minuti, calcolando il recupero, riesce in un’impresa mai tentata da JJ: entrare nell’area avversaria – 6
Senza voto, ma andava certamente inserito prima visto lo sfacelo della difesa – senza voto
ANGUISSA. Sbalordisce la naturalezza con cui gli viene fuori quel gol magnifico del due a due. E che compensa il lassismo sul fulmineo pareggio del Real. Il suo ovunquismo si concede varie pause, questo il guaio. Da Zambo ci si aspetta una cattiveria adrenalinica, senza sosta, per contagiare tutta la squadra – 6
A parte il gol e il bacio a Mazzarri, commette diversi errori, anche dettati dalla sufficienza e dalla mancata comprensione del fatto che quando davanti hai il Real non puoi metterti a fare troppo giochini – 6
LOBOTKA. Perde palla nella terra di mezzo e i blancos ristabiliscono l’ordine con Rodrygo. Al 36’, poi, patisce l’onta di un tunnel dal prodigio Jude. Detto questo assomiglia al solito a Enea che si carica sulle spalle il padre Anchise e deve macinare chilometri per cercare di tenere lontani i pericoli del Real – 6
Piuttosto statico e leggero. Quella palla sanguinosa era nostra. Perdere palla così dopo essere andati in vantaggio è un suicidio – 5
RASPADORI dall’86’. Il tempo fugge e lui è troppo macchinoso, impacciato – 5
Senza voto
ZIELINSKI. Il Senatore Piotr spreca palle preziose nei momenti topici. Poi una scarpata del rude Rudiger lo manda al tappeto – 5,5
Rudiger andava punito per quel fallo. Detto questo, Zielinski vaga nell’ombra delle sue capacità, ieri sera inespresse – 5
ELMAS dal 65’. Il gol in terra orobica gli ha restituito una salutare spavalderia. Forse fin troppa, come quando si intestardisce a fare tutto da solo nell’area avversaria – 5,5
Non apporta né freschezza né idee – 5
POLITANO. Nel secondo tempo si sveglia e il Napoli un po’ spaventa il Real lì a destra – 6
Perde palla da solo al 52′, si ostina ad andare a sbattere contro i difensori avversari, produce cross che non sortiscono mai il loro effetto – 5,5
CAJUSTE dal 78’. Anche stavolta entra bene ma Paz se lo pazzea nell’attimo decisivo del tre a due – 5,5
Paz se lo perde anche lui – 5
SIMEONE. Che gioia deve essere stato quel gol al Bernabeu, auspice la visita paterna del papà biancorosso. Poteva persino fare il bis. Dopo la resurrezione di Elmas, Walter II propizia anche quella del Cholito, che fa quarantacinque minuti di garra pura, attaccando e rientrando, attaccando e rientrando, e così via – 6,5
È il più accanito, quello che più di tutti, forse, avrebbe tenuto a vincere, mostra grande spirito di sacrificio anche in difesa. Un errore non lasciarlo in campo e schierarlo doppia punta con Osimhen – 6,5
OSIMHEN dal 45’. Ritorna con la mascherina e almeno ha il merito di alzare il pressing del Napoli – 6
Non è ancora al massimo e riceve pochissime palle ma è posizionato benissimo quando Kvara sbaglia il passaggio davanti alla porta – 6
KVARATSKHELIA. Oddio, Ilaria, adesso tutti si metteranno a fare il conto dei dribbling falliti del Che Kvara. Io invece guardo altro: il colpo di pennello che apre l’azione del gol di Simeone e la fatica di farsi tutta la fascia avanti e indietro a causa dell’ignavia di Giovannino Gesù. Poi al 50’, in quel micidiale contropiede dettato da Zambo, si trova davanti a un bivio, tirare o servire Victor Victoria? Lui sceglie quest’ultima opzione, sbagliando – 6,5
Al 35′ tenta di fare tunnel a Rudiger che invece lo blocca ripetutamente, al 57′ tenta un inspiegabile stop in area, getta alle ortiche il contropiede che avrebbe potuto portare di nuovo il Napoli in vantaggio. Troppi giochetti anche per lui. Il Real è una meraviglia: contro squadre così bisogna essere concreti – 6
MAZZARRI. Una premessa: il Napoli di stasera fa comunque ben sperare in campionato, vista soprattutto la penosa povertà di gioco in Juve-Inter di domenica sera. Eppoi l’Orologiaio Matto ritornato nel Paese delle Meraviglie ha sicuramente il merito di aver rimotivato un gruppo smarrito. Detto questo, stasera il Napoli europeo di Walter II è una via di mezzo tra quello spallettiano dell’anno scorso e la squadra sarrita che rivendicava le mezzore più belle del mondo pur perdendo. Insomma è come se una certa ansia da prestazione, una certa sudditanza psicologica verso il temuto blasone blanco (stadio e squadra) avessero impedito agli azzurri di affondare il colpo per vincere. E’ un’ansia questa che pervade lo stesso Mazzarri: alla vigilia ha ribadito cento volte che lui è navigato, che ha esperienza e che per lui sono normali queste emozioni. Vabbuò, l’abbiamo capito, però adesso basta. Altrimenti è persino meglio tornare a indicare l’orologio. Pensi piuttosto a dimostrarla questa normalità, così anche i giocatori si adegueranno. Stasera non sembrava – 5
Diciamo che il Napoli è ancora convalescente ma che sicuramente mostra segni di ripresa e questo è merito suo e della serenità mentale che sta cercando di restituire ai giocatori, distrutti emotivamente e psicologicamente – oltre che sul piano del gioco – da Garcia. A sua discolpa c’è da dire che il Napoli è abituato a palcoscenici del genere e che se si impaurisce di fronte al Real e soffre di psicosi di inferiorità non può essere certo imputato all’allenatore arrivato da dieci giorni. Inoltre, a tradirlo, sono prestazioni sottotono di singoli, i soliti problemi che abbiamo in difesa e gli infortuni. Peccato, perché il pareggio sarebbe stato il risultato più meritato fino ad un certo punto. Giustamente, di fronte a come si mette la partita, non gli resta che sgranocchiare penne. In quanto ai cambi, forse Zanoli un po’ prima, Ostigard in campo e non in panchina, e Simeone e Osimhen insieme in attacco avrebbero potuto variare un po’ gli equilibri – 6
ARBITRO LETEXIER. Impreciso e tremebondo in talune occasioni – 5
Una grave macchia non aver punito Rudiger in versione macellaio.
Post scriptum. Il Divo Aurelio intervistato da Dazn pochi minuti prima della partita ha sproloquiato in lungo e in largo. Dapprima sul futuro del calcio, quando lo ha ridotto a un mero show che non deve annoiare i giovani e beccandosi una risposta educata ma ferma del magnifico Clarence Seedorf (ecco ci vorrebbe uno come a lui tenergli testa nella società). Poi ha messo alla gogna il povero sindaco di Napoli, chiamandolo pure “lo juventino Gaetano”, sull’infinita questione dello stadio. Fossi il sindaco e l’intera classe politica napoletana risponderei: “Bene, vuoi comprare il Maradona, quanto ci dai?”. Ho la sensazione che smaschererebbero l’ennesimo bluff dell’uomo che si fece imperatore.