«Mario è entrato nella mia vita in un momento un po’ particolare, è stato tre giorni a casa mia quando dovevo cambiare agente»
Alla presentazione del libro di Mario Giuffredi procuratore, tra gli altri, di Di Lorenzo, Politano, Gaetano., è intervenuto Matteo Politano
Il mio rapporto con Giuffredi?
«Mario è entrato nella mia vita in un momento un po’ particolare, è stato tre giorni a casa mia quando dovevo cambiare agente, è stata un’arma in più a suo favore. Abbiamo affrontato tante scelte assieme, lo scorso anno avevamo pensieri sul rimanere o no a Napoli, insieme a Mario che mi spingeva a rimanere perché pensava potesse essere l’anno buono»
Presente anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis che ha detto
«Mario fa un lavoro complicatissimo e come tutti quelli che fanno un lavoro complicatissimo, è un irrazionale e con un irrazionale si discute irrazionalmente, c’è un confronto pesante. Nel 1955 Federico Fellini vinse l’Oscar con La Strada. Ogni persona che ha un sogno, non può che essere da strada. Noi di strada siamo quasi delle mignotte che battono il marciapiede. Battendo il marciapiede, riusciamo a percepire particolarità che nel quotidiano costituiscono il sogno. Ci sogna amerebbe vedere non rubare una partita come ieri sera dove mancava un rigore». Poi, rivolto a Di Lorenzo: «Ma no, avete giocato molto bene, come poche volte ho visto, ma gli altri erano tosti perché avevano e hanno il loro sogno di libertà».
Su Verratti
«Avevamo messo gli occhi su Verratti, volevamo riunire lui, Immobile e Insigne, giustamente il procuratore di Verratti disse: “vado a Parigi». Qua si registra un cambio di linea di De Laurentiis che invece per anni ha sempre attribuito a Mazzarri la responsabilità del mancato arrivo di Verratti.
De Laurentiis parla degli agenti.
«Sono i calciatori che dovrebbero pagare gli agenti. Vale anche per il mondo dello spettacolo. Il calcio vuol pensarsi come industria ma poi la realtà è ben diversa. Chi occupa poltrone che non mollerebbe mai, non vuole cambiare nulla. Perchè meno si cambia, meno si rischia»