E’ successo nel match di Champions asiatica tra Al Nassr e Persepolis. L’arbitro ha ascoltato il portoghese, ma il Var non ha annullato la decisione.
Nel match tra Al Nassr e Persepolis terminato 0-0, Cristiano Ronaldo è stato protagonista di un episodio insolito nel mondo del calcio: il campione portoghese ha, infatti, corretto l’arbitro della sua decisione, a suo discapito. Marca scrive:
“Nel secondo minuto del match tra Al Nassr e Persepolis nella Champions asiatica, il pallone viene respinto sui piedi di Cristiano. Il giocatore ospite scivola per cercare di strapparglielo e il portoghese si lascia cadere. L’arbitro indica il rigore, segue la protesta insistente dei giocatori del Persepolis. Intanto, Cristiano si alza e si reca dall’arbitro, riconoscendo che non si tratta di un rigore. Nonostante l’atto di sincerità, doveva essere il Var ad annullarlo”.
El gesto más humilde de Cristiano: cae en el área, pitan penalti y le dice al árbitro que no ha sido https://t.co/AXM6ZbYbEE
— MARCA (@marca) November 27, 2023
IL PORTOGHESE SOTTO INCHIESTA:
L’Agenzia delle Entrate ha aperto un dossier sulle cliniche per il trapianto di capelli di Cristiano Ronaldo per aver emesso fatture senza IVA a centinaia di clienti tra il 2019 e il 2021. Questa l’indiscrezione lanciata da El Confidencial sul campione di calcio portoghese che nel corso della sua carriera ha investito in numerose attività extra calcio, a partite dagli hotel di lusso, fino alle cliniche per il trapianto dei capelli appunto. Le motivazioni dell’Insparya Hair Medical Clinic vertono sul fatto che l’alopecia viene riconosciuta come malattia e che «i servizi medici per la diagnosi, prevenzione e cura» sono esenti da questa imposta. Al contrario, il Ministero del Tesoro ritiene che una parte dei loro trapianti abbia «scopi puramente estetici» e dovrebbe essere tassata al 21%. Da parte sua, l’azienda ha presentato un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e una perizia preparata da un medico specializzato in dermatologia per difendere la sua posizione. Le indagini dell’Agenzia delle Entrate hanno sotto esame al momento un gran numero di documenti delle cliniche che hanno diverse sedi e anche gli estratti conto e l’elenco anonimo dei pazienti. I documenti sono stati raccolti fino al maggio del 2022, quando è stato comunicato ad Insparya il procedimento.