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Sinner ha dato una lezione ai calciatori che per soldi accettano tutto (Zazzaroni)

Sul Corsport: ha rinunciato al torneo di Bercy per protesta contro gli organizzatori, il sindacato internazionale calciatori è da anni asservito al potere

Sinner ha dato una lezione ai calciatori che per soldi accettano tutto (Zazzaroni)
Italy's Jannik Sinner reacts as he plays against Serbia's Novak Djokovic during their men's singles semi-finals tennis match on the twelfth day of the 2023 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis Club in Wimbledon, southwest London, on July 14, 2023. (Photo by SEBASTIEN BOZON / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Sinner ha dato una lezione ai calciatori che chinano sempre il capo. Lo scrive Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport.

Rinunciando a giocare l’ottavo di un Master 1000 per protesta nei confronti degli organizzatori, Jannik Sinner ha dato una severa lezione anche al mondo del calcio. Che di solito si ferma alla critica plateale prima di arrendersi puntualmente a orari intollerabili, calendari impossibili, istituzioni vendute e fameliche.

A Bercy il nostro miglior tennista aveva chiuso il sedicesimo alle 2 e 37 del mattino e non ha accettato di tornare in campo contro de Minaur alle 17 dello stesso giorno. Per inciso l’australiano aveva risolto la pratica del turno martedì.

Dove voglio arrivare? Al fatto che i nostri calciatori, ancor prima degli allenatori, per i soldi mandano giù tutto. Insieme a tecnici, medici sportivi e preparatori, ripetono in continuazione che si gioca troppo a scapito tanto della loro salute quanto dello spettacolo. E poi cedono. Per Fifa e Uefa è acqua fresca. Non a caso è solo un esempio – Pierluigi Collina, guru degli arbitri mondiali, ha suggerito ai colleghi in servizio recuperi più lunghi, anche oltre i dieci minuti a partita, aggiunte che alla fine di una stagione pesano quanto sei, sette gare in più.

La verità è che abbiamo finito i buoni, i campioni capaci di dire di no: ero ragazzo quando Rivera e Bulgarelli combattevano battaglie per il bene del pallone. Oggi il calcio è in mano ai cattivi, a chi vende il Mondiale agli arabi; arabi che si stanno comprando tutto, anche le coscienze. Non escludo che nel giro di poco tempo possano prendersi il sindacato internazionale dei calciatori, da anni asservito al potere. 

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