Dopo la vittoria contro Djokovic si sono incrociati al Pala Alpitour e Capello gli ha detto “Non riesco a vederti perché soffro per te”
Sinner ha dimostrato di avere il colpo più importante nel tennis: la testa
Sconfiggere al fotofinish il numero 1 al mondo, colui che ha costruito la sua leggenda dando il meglio di sé proprio quando gli altri tremano o sono piegati dalla stanchezza toglie ogni dubbio: alle Atp Finals in corso a Torino Jannik Sinner si è consacrato in maniera definitiva campione del tennis mondiale.
Aver superato Djokovic in una partita giocata punto a punto per oltre tre ore, aver sconfitto il tennista più vincente di sempre, vale paradossalmente molto di più di averlo battuto con un punteggio netto in una sua giornata storta.
La partita di ieri è la dimostrazione che Jannik, oltre ad essere diventato un formidabile colpitore da fondocampo ha migliorato a livello esponenziale una componente in un tennista altrettanto importante del dritto o del servizio, quella mentale.
La freddezza e la capacità di giocare meglio dell’avversario i punti importanti appartiene ai campioni, così come lo è l’abilità di non abbattersi quando le cose girano male. Jannik ha mostrato di avere tali doti in grandi quantità (contro Djokovic è accaduto dopo aver perso il tie-break del secondo e a seguito del controbreak del serbo nel terzo).
Siparietto Capello-Sinner
Nella “pancia” del Pala Alpitour Capello e Sinner si sono incrociati. Stretta di mano tra grandi del proprio sport, calcio e tennis, un autografo di Jannik su una pallina e poi un rapido scambio di battute: “Non riesco a vederti perché soffro per te”, l’ammissione di Don Fabio che ha suscitato una risata a Jannik. Che ha risposto: “Sei come mia mamma”.
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