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Spalletti sull’assassinio di Giulia Cecchettin: «Non se ne può più di questi codardi di merda»

Il ct della Nazionale italiana parlando a Raisport: «Dobbiamo aiutare le donne a prendere le distanze da chiunque pretenda di possedere la loro libertà»

Spalletti sull’assassinio di Giulia Cecchettin: «Non se ne può più di questi codardi di merda»
Italy's coach Luciano Spalletti looks on ahead of the Euro 2024 football tournament group C qualifying match between Italy and Ukraine, at Stadio San Siro in Milan, on September 12, 2023. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

«Non ne possiamo più di questi codardi di merda travestiti da principi azzurri, dobbiamo aiutare le donne a prendere le distanze da chiunque pretenda di possedere la loro libertà» E’ l’appello che il ct della Nazionale Luciano Spalletti ha lanciato dal microfono di Raisport intervenendo sull’ultimo femminicidio, quello della 22enne Giulia Cecchettin.

Ieri il ct aveva presentato la sfida contro l’Ucraina in conferenza

«Il percorso fatto, ciò che dice la classifica è che l’Ucraina ha gli stessi punti dell’Italia, non ci sono favoriti. Il ct dell’Ucraina ha preparato la gara nel miglior modo e mi aspetto una gara offensiva da parte loro, lui ha un modo di lavorare con le squadre da calcio aperto, dà qualità come allenatore. Lo si legge nelle analisi delle partite disputate dall’Ucraina».

Meglio Raspadori o Scamacca?

«Cerco di darvi una mano più larga… Ci saranno 4-5 cambi, centravanti o no inseritecelo voi».

L’andata contro l’Ucraina può essere un riferimento per domani?

«Sappiamo attraverso il nostro modo di stare in campo fin da quando abbiamo iniziato quali sono le nostre abitudini, i nostri pensieri. Ci siamo creati uno stile di vita che porteremo anche nella gara di domani sera. Ci sono delle attenzioni da fare, ma ci siamo creati un modo di stare in campo che secondo me è molto corretto.

Poi dobbiamo mantenere sempre il giusto equilibrio, loro dal punto di vista offensivo sono molto forti e quindi ciò che diventa fondamentale è farsi trovare sempre in ordine con le ricomposizioni, con le marcature preventive. Questo comportamento non possiamo sbagliarlo, come accaduto contro la Nord Macedonia. Stessa cosa. Loro secondo me saranno un po’ costretti col passare dei minuti a forzare la partita, ma a noi non cambia nulla, quando ci sarà il momento di pressare lo facciamo, quando invece non siamo in ordine si concederà, se necessario, anche un po’ di campo».

Jorginho sarà rigorista? La risposta di Spalletti:

«Abbiamo altri calciatori che possono tirare i rigori, sarebbe sbagliato andare a forzare un’altra volta Jorginho sul dischetto. Sarebbe un metterlo in difficoltà chiedergli di battere un rigore ora».

Quale giocatore dell’Ucraina prenderebbe Spalletti?

«Hanno una nazionale forte, stanno facendo molto bene anche all’estero. Però io preferisco i miei a quelli degli altri».

Più contento dei gol fatti o più scontento per i sette gol subiti in cinque partite?

«In generale io sono contento di quella che è un valutazione obiettiva di ciò che succede. Nella realtà noi ci siamo migliorati, ci siamo compattati in delle difficoltà che abbiamo superato tutti insieme. Nel superarle ci siamo mantenuti anche qualche difetto, ma ho visto i ragazzi lavorare in maniera seria e compatta per cui abbiamo lo spirito giusto per affrontare questa partita, senza dare più peso a una cosa o a un’altra. Andare a fare gol è sempre più difficile che riuscire a sistemare un atteggiamento difensivo per non prenderne troppo. Fare gol è sempre molto complicato, soprattutto in campo internazionale».

Le sensazioni di Spalletti:

«Questo è uno di quei giorni che ti faranno dire che i miei giorni li ho vissuti, oppure possono diventare rimpianti o rimorsi. Una partita così può dare pressione, certo, ma queste sono soprattutto grandi opportunità e niente può limitare la nostra voglia matta di andare a difendere il titolo europeo. Noi siamo quelli là e abbiamo il dovere di andare a difenderlo. Molti nostri giocatori sanno che fatica è costato quel titolo, quindi ci faremo trovare pronti».

Perché i complimenti allo Zenit San Pietroburgo dopo la conquista del titolo? C’era già stata l’invasione della Russia in Ucraina. La risposta di Spalletti:

«In quella squadra lì ci sono ancora tanti giocatori che io ho allenato, l’allenatore era un calciatore che io ho allenato. Il presidente è lo stesso di allora. Io ho ricevuto i complimenti per la vittoria del mio campionato e mi sembra il minimo andare a contraccambiare i complimenti per la vittoria del loro campionato. Mi sembra totalmente scorretto accostare quello che è stato un titolo sportivo al conflitto che c’è adesso, un conflitto che non mi trova assolutamente d’accordo. Io poi non conosco le ragioni, ma qualsiasi conflitto non mi trova d’accordo, sono contro ogni guerra. E noi come popolo italiano siamo vicini a tutte quelle persone che poi soffrono dentro questi conflitti. Soprattutto il nostro pensiero va a tutte quelle famiglie che non hanno nulla a che vedere con ciò e vorrebbero solo vivere le loro vite in pace».

Spalletti sulle parole di Ceferin:

«Noi siamo entrati con le difficoltà, noi abbiamo sicuramente fatto un risultato che poteva essere diverso, ovvero quello di Skopje. Anche se poi visto il percorso dell’Ucraina per la gara di domani non sarebbe cambiato nulla. La gara con l’Inghilterra la si può perdere, quindi abbiamo creato i presupposti per giocarci questa partita a viso aperto. Però poi mi è successo tante volte di affrontare cose che mi spaventavano e poi affrontandole mi sono entusiasmato, questa è una di quelle. Queste gare un po’ di pressione te la mettono, poi ci vai dentro e si vedrà chi ha più forza e qualità. La domanda vera è: ‘Possiamo farcela?’ E tutte le risposte dicono di sì. Si va a giocarla e poi si vede di che pane siamo fatti».

 

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