Il tecnico del Bayern di Monaco Thomas Tuchel si unisce al coro di allenatori che contestano un calendario sempre più fitto di impegni.
«Abbiamo giocatori mentalmente stanchi e fisicamente esausti. Capisco che sia una questione di diritti tv, di emittenti che possono scegliere le squadre ma è la seconda volta che giochiamo venerdì dopo la sosta e Davies e Kim tornano oggi dopo dei lunghi viaggi, è chiaramente una programmazione molto sfortunata». Ha parlato così il tecnico del Bayern di Monaco Thomas Tuchel che si unisce al coro di allenatori che contestano un calendario sempre più fitto di impegni.
I bavaresi di Tuchel sono attesi domani nell’anticipo di Colonia senza Musiala e De Ligt infortunati e con due giocatori appena rientrati dalle lunghe trasferte con le rispettive nazionali. Anche dopo la sosta per le nazionali di settembre il Bayern scese in campo venerdì, pareggiando 2-2 col Bayer Leverkusen. «Si dirà che è una scusa ma Klopp ha già fatto notare che loro giocano sabato col City alle 12.30, noi addirittura domani in trasferta. Siamo al limite o forse lo abbiamo già superato»
ANCHE IN ITALIA GLI ALLENATORI CONTRO I CALENDARI
Anche in Italia in tanti si sono lamentati delle troppe partita giocate, come ad esempio Maurizio Sarri che in un’intervista a Repubblica ha spiegato
Quante partite un calciatore dovrebbe fare, in un anno?
«Al massimo 50. Si potrebbe almeno cominciare dalle piccole cose, tipo rinunciare alle tournée estive eriportare la Coppa Italia ad agosto anche per le grandi, facendole giocare sui campi delle squadre di Serie C, che così farebbero incassi per campare tutto l’anno. Ma di sicuro ci direbbero che c’è un problema di ordine pubblico per cui la Juve non può andare a Campobasso. La Coppa Italia è un evento clandestino cucito su misura per l’audience televisiva degli ultimi turni. Ma il calcio non è questo, è il Bayern che perde con una squadra di C».