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Zaniolo torna in Nazionale da indagato, se n’era andato coi poliziotti da Coverciano (Repubblica)

Inchiesta scommesse, Gravina e Spalletti hanno scelto di seguire una linea garantista. Per ora regge la sua versione (“mai giocato sul calcio”)

Zaniolo torna in Nazionale da indagato, se n’era andato coi poliziotti da Coverciano (Repubblica)
Db Enschede (Olanda) 15/06/2023 - Nations League / Spagna-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Nicolo’ Zaniolo

Zaniolo torna in Nazionale da indagato. Lo ricorda Repubblica che fa il punto sulle convocazioni di Luciano Spalletti perle due gare decisive per la qualificazione agli Europei: venerdì 17 novembre a Roma contro la Macedonia del Nord bestia nera degli azzurri (contro di loro sfumò la partecipazione al Mondiale 2022) e poi lunedì 20 novembre quella che potrebbe essere la sfida decisiva (sempre che si batta la Macedonia del Nord) a Monaco di Baviera contro l’Ucraina. Per andare all’Europeo l’Italia – visto che Spalletti ha buttato la partita a Wembley contro l’Inghilterra – deve battere la Macedonia del Nord e non perdere contro l’Ucraina. Altrimenti dovrà passare per i ripescaggi.

Ma torniamo a Zaniolo e a quel che scrive la Repubblica.

Nicolò Zaniolo aveva lasciato Coverciano un mese fa alla chetichella e senza il telefonino, sequestrato dai poliziotti che erano scesi a Firenze per interrogare lui e Tonali, scommettitori clandestini. Lunedì il giocatore dell’Aston Villa tornerà nel centro sportivo federale, convocato anche se ancora indagato: Gravina e Spalletti hanno scelto di seguire una linea garantista, reinserendo in gruppo un giocatore a conti fatti solamente lambito dallo scandalo dell’autunno, al contrario degli squalificatissimi Fagioli e Tonali.

Per Zaniolo, invece, l’unico effetto del coinvolgimento nell’inchiesta di Torino, e nelle delazioni di Fabrizio Corona, è stata quell’uscita anticipata dal ritiro azzurro che a ottobre gli impedì di giocare contro Malta e soprattutto a Wembley contro l’Inghilterra. Però adesso può tornare, perché la sua versione («Ho giocato su siti clandestini, ma mai puntato sul calcio»), esposta già agli inquirenti a Coverciano e poi ribadita il 27 ottobre in Procura a Torino, sta reggendo ai riscontri degli investigatori. A livello penale rischia al massimo un’ammenda mentre a livello sportivo non c’è stato, e probabilmente non ci sarà, un deferimento a suo carico, a meno che dall’inchiesta dei magistrati torinesi non emergano nuovi elementi. 

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