A SportMediaset: «La Juve a me piace sempre. Quest’anno mi piace di più perché è in alto in classifica e fa onore al mister, alla società, ai giocatori e ai tifosi»
Mediasetsport ha intervistato l’ex Juve Federico Bernardeschi che ha raccontato che si trova bene a Toronto, ma ha un po’ di “nostalgia” della Serie A.
Un ritorno in Italia?
«Vediamo, speriamo… Ora è un po’ prematuro parlarne, ma chi vivrà, vedrà…Il primo bilancio dell’esperienza in Canada è sicuramente positivo. E’ un’esperienza meravigliosa, non ho dubbi. Dal punto di vista sportivo potevamo e dovevamo fare meglio. Vedremo l’anno prossimo. Sono fiducioso»
Sulla Mls
«La MLS è un campionato molto fisico. La mettono sempre sulla lotta e sulla corsa. Bisogna star bene fisicamente. Compensano con la fisicità le carenze tattiche e tecniche. Sempre in perfetta forma»
Poi qualche battuta sui tecnici che hanno avuto più influenza nella sua carriera.
«Ne posso citare due. Il primo è Paulo Sousa perché mi ha fatto esordire e ha creduto molto in me a Firenze quando ero molto giovane. Mi ha dato una grandissima responsabilità dandomi l maglia numero 10 e lo ringrazierò sempre. Il secondo mi ha completato come giocatore attraverso i successi ed è Massimiliano Allegri. Sono arrivato alla Juve che ero molto giovane e quando sono andato via ho vinto molto, anche un Europeo in mezzo»
Bernardeschi su Chiesa e Vlahovic.
«Sono due grandi amici. Li vedo bene. Federico sta tornando dopo un periodo negativo dopo l’infortunio. Le sue qualità non si discutono. Come non si discutono nemmeno le qualità di Dusan. E’ un attaccante straordinario. E’ giovane, ha un potenziale incredibile. Entrambi possono rappresentare il futuro della Juve»
Sulla Juve
«La Juve a me piace sempre. Quest’anno mi piace di più perché è in alto in classifica e fa onore al mister, alla società, ai giocatori e ai tifosi. I tifosi sono sempre stati presenti, anche negli anni più bui. Sto rivedendo il Dna Juve. Speriamo che quest’anno possa prendersi delle grandi soddisfazioni»
Infine un sogno calcistico per il futuro.
«Qualcosa che mi manca? Vorrei vincere un Mondiale o giocarlo da protagonista»