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Eziolino Capuano: «La costruzione dal basso riesce nel 6,88% dei casi, nel 93% perdi palla. Ma è una moda»

Al Corsposrt: «Se non ci provi sei un allenatore superato, antico. Quelli che parlano di autobus, Croce Rossa davanti all’area. Tutte stronzate»

Eziolino Capuano: «La costruzione dal basso riesce nel 6,88% dei casi, nel 93% perdi palla. Ma è una moda»
AS Eupen's new head coach Eziolino Capuano takes part in a press conference of the Belgian first division football team AS Eupen, on September 7, 2010, at the Kehrweg Stadium in Eupen. AFP PHOTO / BELGA PHOTO / MICHEL KRAKOWSKI -BELGIUM OUT- MICHEL KRAKOWSKI / BELGA / AFP

Eziolino Capuano intervistato dal Corriere dello Sport, a firma Antonio Giordano.

Ci sono due grandi allenatori, Allegri e Mourinho, che stravedono per lei.

«A me piacciono le persone che possono arricchirti. In questo caso, siamo di fronte a due mostri sacri dell’intelligenza umana. Max lo conosco da quando giocava con Camplone, allenatore Galeone; con Mou ci fu il primo contatto ad Appiano Gentile, nell’anno del triplete, quando andai come allievo del Supercorso. José andrebbe clonato, il più intelligente al mondo. Ma io sono amico di Antonio Conte, a Roberto De Zerbi voglio bene come a un figlio».

Vivere dentro le etichette limita?
Eziolino Capuano: «Mi davano e mi danno del difensivista. Ma il mio calcio è equilibrato e sfido chiunque a dire che io non voglia la riaggressione immediata. Poi se ne escono con l’autobus, il pullman, la Croce Rossa davanti all’area. Tutte stronzate».

Che demolisce a modo suo.
«Facile. C’è questa moda del tiki-taka, della costruzione dal basso che nel 6,88% dei casi ti consente di riandare su mentre nel restante 93,12% ti fa rubare la palla. Cioè, per rompere le due catene in opposizione ti resta solo meno del 7%. Però se non ci provi sei un allenatore superato, antico. Il calcio è semplice, come dice Allegri uno tra i più vincenti: e qualcuno si permette di contestare uno dei più vincenti. Pensa tu!»

«Io non ho mai avuto grandi squadre e quando m’è capitato di avere squadra normali le ho trasformate in grandissime. La Sambenedettese la presi penultima, arrivo secondo ma il presidente mi nega i playoff: io alleno ancora ma lui è sparito dal calcio. Ad Avellino, storia recente, non c’era nulla, lo porto nei playoff e non sono riconfermato. Io zitto, muto. Poi avranno speso 40,50 milioni e stanno ancora in C, con un presidente che ha potenzialità enormi».

Il celebre sfogo nello spogliatoio dell’Arezzo. Ne parla nell’intervista.

«Ad Arezzo sono stato, invece, vittima di una carognata e quel giocatore che registrò il mio sfogo e lo mandò in circuito ora fa l’allenatore: gli auguro non gli succeda che un suo atleta faccia quel che fece lui. Quella cosa mi fece male».

Quando fu il Corsera a intervistare Eziolino Capuano

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