«Guardate il numero degli infortuni. Abbiamo solo tre settimane di riposo e poi ricomincia la stagione in Asia o negli Stati Uniti solo per ragioni economiche»

Pep Guardiola torna all’attacco contro il calendario delle partite. Mentre gli altri riposano e festeggiano il capodanno, la Premier League regala spettacolo. Le squadre inglesi giocano pure l’ultimo dell’anno per la felicità di appassionati e tifosi. Sono meno felici i club, i giocatori e gli allenatori, costretti a correre di qua e di là per rispettare gli impegni. E il rischio infortunio è sempre dietro l’angolo.
Il tecnico del Manchester City lo ha ribadito ancora una volta. Le sue parole riportate del Daily Mail:
«Solo i giocatori possono cambiare qualcosa. Ho detto più volte che abbiamo troppe partite. Il problema è che abbiamo solo tre settimane di ferie in estate. Non bastano per rigenerarci. Guardate il numero degli infortuni. È davvero difficile finire la stagione e ricominciare tre settimane dopo in Asia o negli Stati Uniti per ragioni economiche. Per me le cose devono cambiare. Ma come si cambia quando, dopo aver finito la stagione si va negli Stati Uniti per giocare un’altra competizione? Tutto il problema sta qui».
Guardiola ha poi fornito tutto il suo sostento al Pfa, il sindacato dei calciatori professionisti inglesi, che ha annunciato azioni legali contro un calendario pieno zeppo di partite. L’allenatore del Manchester omprende “assolutamente” i giocatori esausti.
Oltre al danno anche la beffa. Perché a riempire il calendario non ci sono solo le partite e le coppe nazionali. Anche Fifa e Uefa contribuiscono non poco ad aumentare il numero di partite. Con il nuovo format della Champions League, aumenteranno squadre (fino a 36) e in maniera considerevole anche le partite (fino a 137 match). Allo stesso modo anche con la nuova formula del Mondiale per Club, c’è il rischio che alcune squadre arrivino a giocare fino a 86 partite in una stagione.