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Il Napoli si impegna, il che rende ancora più triste lo 0-0 col Monza

Partita vintage, tanta buona volontà ma nulla di più. Meret para un rigore. Mazzarri espulso. Fischi finale, anche i tifosi sono rassegnati

Il Napoli si impegna, il che rende ancora più triste lo 0-0 col Monza
Ci Napoli 29/12/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Monza / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri espulsione

Il Napoli si impegna, il che rende ancora più triste lo 0-0 col Monza

C’è una patina di tristezza sul Napoli, è innegabile. Napoli-Monza somiglia a quelle pellicole di Serie B le cui immagini sono sbiadite. Non vale nemmeno più la pena di ripetere le solite cose su De Laurentiis. Chi non ha compreso la situazione dopo Napoli-Monza, non la comprenderà nemmeno se glielo spiegano con i disegnini. Diciamo che il Napoli con lo 0-0 interno col Monza ha mosso la classifica. La squadra resta settima: se l’Atalanta domani dovesse battere il Lecce, il Napoli scenderebbe all’ottavo posto. Il Maradona fischia, nemmeno tanto. Pure i tifosi sono rassegnati.

Non sappiamo cosa intendesse Mazzarri quando in conferenza ha pronunciato questa frase: «Vedo che i ragazzi ora tendono a pensare come piace a me ma non sempre riusciamo a farlo vedere». Diciamo che ormai è evidente che questa squadra è un altro mondo rispetto a quella che qualche mese fa ha vinto lo scudetto. E a questo punto non è nemmeno un male. Meglio un bagno di realtà che continuare a illudersi. Il Napoli è questo ed è preferibile guardarlo in faccia, anche se mette tristezza. Le assenze c’erano ma in fondo solo Osimhen e Politano. Perché Demme non gioca mai, Natan probabilmente sarebbe finito lo stesso in panchina. Elmas è stato venduto. Olivera è infortunato di lungo corso.

È stata una partita vintage. Molto vintage. Una di quelle che non piacciono ai contemporanei: non è stata ipercontrollata. Un match senza filo conduttore, con tanto spazio concesso alle individualità. I puristi avranno storto il naso, le squadre erano un po’ lunghe; pochi i fraseggi, molto affidato al caso. Il Napoli ci ha provato. È stato volenteroso, come in quei match all’inizio degli anni Ottanta. Kvaratskhelia si è dato da fare. Ci ha provato, dalla sinistra e anche dal centro. Il georgiano ha svariato molto, giustamente Mazzarri gli ha concesso totale libertà. Peccato che ormai ha perso il killer istinct, anche oggi si è divorato un’occasione da solo davanti alla porta, splendidamente liberato da Raspadori che ha chiuso un triangolo in area.

È stata forse l’occasione più nitida per la squadra di Mazzarri. Nel primo tempo, Anguissa ha sfiorato il gol con tiro al volo su cross di Mario Rui. Persino Zerbin ha avuto le sue chance. Due: una nel primo tempo e una nelle ripresa su intuizione di Kvara. Nel primo caso, è arrivato col passo pesante dopo quaranta metri di corsa; nel secondo ha sparacchiato alto come un giocatorino. Zerbin che Mazzarri ha preferito a Lindstrom, una scelta che potrebbe indurre il danese a spiacevoli riflessioni sulla sua carriera: non si abbatta, pensi che a questo punto può soltanto risalire.

In realtà l’occasione più clamorosa l’ha avuta il Monza al 68esimo su calcio di rigore concesso per fallo di mani di Mario Rui. Pessina lo ha tirato nel peggiore dei modi, sta di fatto che Meret lo ha parato prima di uscire per infortunio.

Al 70esimo, Mazzarri ha spedito in campo Lindstrom e Gaetano al posto di Zielinski e Zerbin. Nel finale Mazzarri è stato espulso per doppio giallo subito dopo un accenno di rissa tra Kvara e Bondo (entrambi ammoniti). Nel finale spazio anche a Simeone al posto di Lobotka. L’occasione migliore l’ha avuta Gaetano che ha sfiorato il gol.

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