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In sole due partita il Napoli è rifiorito con Mazzarri (Corsport)

A Madrid è ricomparso il “vecchio” Cholito, lo ha fatto seguendo il proprio istinto naturale, segnando e poi sfiorando pure il raddoppio

In sole due partita il Napoli è rifiorito con Mazzarri (Corsport)
Torino's Italian coach Walter Mazzarri gestures during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Torino FC at the San Paolo Stadium. Carlo Hermann / Kontrolab

Il Corriere dello Sport torna ad analizzare la sfida del Napoli contro il Real Madrid al Bernabeu e lo fa senza fermarsi alle apparenze. Prova ad andare al di là del risultato che dice 4-2 per i Blancos e conta gli indizi che confermano che il Napoli di Mazzarri può credere in se stesso

“Raccontano le statistiche, che a modo loro orientano, di 20 tiri del Real contro 11 del Napoli, di un possesso palla tutto sommato democratico (54% a 46%), di una partita che si è rivoltata contro a 6 minuti dalla fine, che è stata archiviata al 94’, che ha avuto vari momenti, belli e brutti come in qualsiasi gara, e pure occasioni che restano lì a lusingare l’anima”

Nonostante i risultati, che non sempre spiegano tutto, Mazzarri ha rivitalizzato il Napoli passando per i suoi uomini chiave, Anguissa, Di Lorenzo, Osimhen e Kvara. Ma ha anche lavorato sulla panchina, quella stessa che ha reso grande il Napoli di Spalletti con le sostituzioni sempre azzeccate.

“a Madrid è ricomparso il “vecchio” Cholito, lo ha fatto seguendo il proprio istinto naturale, segnando e poi sfiorando pure il raddoppio”

Il Napoli sa finalmente quello che vuole e proverà a prenderselo contro l’Inter di Inzaghi

“Il Napoli sa cosa vuole, sta cercando il modo in cui prenderselo – magari avvicinandosi agli standard dell’anno scorso – e intanto va a sfidare l’Inter per tentare di riaprire il proprio campionato con un attacco che ha ricominciato ad essere se stesso”.

TROPPO TIMIDI PER ESSERE IL NAPOLI, ASSURDO COMPORTARSI ANCORA DA PERVENù

Il Napoli ha perso a Madrid 4-2. E fin qui per certi versi non c’è notizia. Ma il primo tempo non lo abbiamo capito. Non abbiamo compreso l’atteggiamento della squadra, speriamo anche non dell’allenatore. È parso un ritorno al Napoli di 15 anni fa: timoroso, come se non avesse mai giocato in Europa. Una regressione perfino inquietante. Poi, nella ripresa, sul 2-1 per loro, con Osimhen in campo, la musica è cambiata. Almeno per venti minuti. Il Napoli ha pareggiato. È tornato ad aggredire. Ha avuto la palla del 3-2 (clamoroso errore di Kvara). Prima di sparire nuovamente, ringraziare Joselu (in versione Calloni) per tre gol mangiati, e subire il gol del 3-2 con un tiro di sinistro del giovane Paz Martinez. Tiro che aprirà discussioni infinite su Meret. Prima del quarto di Joselu. A nostro avviso il Napoli ha perso l’occasione di venire a giocarsela. Noi del Napolista siamo come al solito in minoranza in città ma il ritorno delle discussioni “ci interessa solo il campionato” ci fa rabbrividire. Qui il tempo sembra passare invano. Abbandoniamo i fortini culturali. Facciamoci la carta d’identità valida per l’espatrio, non abbiamo paura.

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