Le società sono dentro a un circolo vizioso sempre più ampio, perché gli infortuni dei calciatori pregiudicano i risultati e sono un danno per le casse, oltre che per lo spettacolo.
Infortuni: Oggi si gioca troppo, ma con i nuovi formati rallentare sembra impossibile (Corsera)
Il problema degli infortuni sempre più numerosi sta colpendo molti club, dal Milan, che contro il Borussia ha perso Thiaw e lo stesso Napoli, che farà a meno di Olivera per un bel po’ e con l’assenza di Mario Rui, infortunato a sua volta, si ritrova a dover piazzare Juan Jesus come terzino sinistro.
Questo fenomeno è sicuramente legato al numero di partite giocate, che è diventato importante e che continuerà a crescere.
Il Corriere della Sera commenta così:
” «Si gioca troppo»: lo dicono gli allenatori, i dirigenti, i medici e il sindacato. Ma rallentare è impossibile. Nel tranquillo weekend (di paura) che sta per cominciare ci sono 109 giocatori fermi ai box in Premier, 78 in A, 70 in Bundes, 45 nella Liga e 21 in Francia: numeri diversi tra loro, come differenti sono le caratteristiche dei campionati. I dati della Premier, che è stato anche il torneo con più giocatori impegnati a Qatar 2022 (164), sono inquietanti, per un totale di oltre 150 k.o., ma anche in Italia non si scherza.
Le società sono dentro a un circolo vizioso sempre più ampio, perché gli infortuni dei calciatori pregiudicano i risultati e sono un danno per le casse, oltre che per lo spettacolo“.
Il calendario dei prossimi anni non aiuterà a ridurre le ore di gioco, anzi. Il nuovo formato della Champions e il Mondiale per Club non farebbero che incrementare i rischi:
“Il formato della nuova Champions, al via nella prossima stagione, prevede 2 partite in più nella prima fase. Mentre il Mondiale per Club del 2025, con 32 squadre (e 50-60 milioni per la sola partecipazione) è stato contestato duramente dalla Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori: «Il calendario annunciato è rischioso per la salute, la Fifa l’ha deciso senza consultarci». Si giocherà negli Usa in estate, un anno prima del Mondiale, quello «vero» che passa a 48 partecipanti: il tutto in un clima per lo più caldo e umido, soprattutto
durante le ore diurne, quelle compatibili con la trasmissione delle partite anche in Europa e in Asia. A 32 anni dalla patibolare finale di Usa ’94 a Pasadena, il gioco è tornato alla casella di partenza.
Perché poi c’è anche la difficoltà di tenere i calciatori a freno, di fargli accettare il turnover (Inzaghi all’Inter lo applica in modo sistematico, ma ciò non ha impedito lo stop muscolare di Bastoni in Nazionale). Un po’ perché i giocatori sono aziende, un po’ perché sono ragazzi che vogliono divertirsi. Chi c’era, ha raccontato che negli spogliatoi di Spagna-Georgia della scorsa settimana, partita inutile ai fini della qualificazione a Euro ‘24, il 19enne Gavi con la borsa del ghiaccio sul ginocchio lesionato, urlava disperato: «Non è possibile, io
devo giocare!». Salterà Euro e Olimpiadi, il Barcellona avrà 4,3 milioni di indennizzo Fifa e altri 7 per ingaggiare un sostituto, grazie al Club Protection Programme, che attutisce il colpo ma non risolve il problema. Gavi tornerà, come tutti. E giocherà più di prima“.