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La moglie di Zielinski a De Laurentiis: “Giù le mani da Piotr”

La replica su Instagram al noto iter del tradimento che il presidente mette in scena ogni qual volta non raggiunge l’accordo economico con un calciatore

La moglie di Zielinski a De Laurentiis: “Giù le mani da Piotr”

La moglie di Zielinski a De Laurentiis: “Giù le mani da Piotr”.

La signora Zielinski su Instagram ha evidentemente risposto a De Laurentiis che nell’intervista al Corriere dello Sport ha avviato la procedura ormai stra-conosciuta ogni qual volta non raggiunge l’accordo economico con un non calciatore: il procedimento del tradimento, della mancata adesione ai valori della napoletanità (in realtà napoletaneria) secondo Aurelio. Il presidente ha pronunciato le seguenti parole a proposito del polacco:

Zielinski?

«Stiamo parlando».

Che vuol dire?

«Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie».

Pronta la replica della moglie che su Instagram ha pubblicato una storia che ritrae il marito lo scorso anno a Torino contro la Juve quando al gol di Raspadori si lasciò cadere perché quel significava lo scudetto e quindi il coronamento di tanti sacrifici. La moglie ha aggiunto la scritta: “Giù le mani da Piotr”.

Purtroppo con De Laurentiis non verrà mai il giorno in cui dirà: «non abbiamo raggiunto l’accordo economico, abbiamo presentato un’offerta a nostro avviso concorrenziale ma lui ha rifiutato». Amen.

Senza aggiungere allergie a pasta e fagioli, alla mozzarella di bufala (aversana, ci raccomandiamo), idiosincrasia agli struffoli. È ora di superare questo trauma dell’abbandono. O quantomeno di aggiornare la messinscena. Potrebbe addurre la mancata conoscenza delle battute di “Natale in casa Cupiello” (versione originale), oppure amnesie gravi nel ripetere la lettera di Totò e Peppino De Filippo. L’immagine del sole e del mare contrapposta alla nebbia milanese fa molto anni Ottanta. A Milano la nebbia non c’è più.

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