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La Premier dà ragione ad Arteta: può sfogarsi contro la Var perché effettivamente fa schifo

L’allenatore non verrà punito per il suo sfogo. Per il Telegraph è assurdo: “Da questo momento sarà consentito a tutti sputare vetriolo sugli arbitri. Poi guarda cosa succede in Turchia…”

La Premier dà ragione ad Arteta: può sfogarsi contro la Var perché effettivamente fa schifo
INGLEWOOD, CALIFORNIA - JULY 26: Arsenal manager Mikel Arteta (L) has words with Barcelona coach Xavi after a pre-season friendly match between Arsenal and Barcelona at SoFi Stadium on July 26, 2023 in Inglewood, California. Kevork Djansezian/Getty Images/AFP (Photo by KEVORK DJANSEZIAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Ci sono 37 pagine di motivazioni legali che “scagionano” Mikel Arteta dall’accusa di cattiva condotta per essersi sfogato più volte in maniera molto pesante contro la Var. Un comitato indipendente presieduto dal King’s Counsel ha ritenuto che le intemerate del tecnico dell’Arsenal non vadano punite e che fossero “perfettamente legittime nel contesto di un fallimento cronici del sistema”. Ovvero: ha ragione Arteta, che gli vuoi dire?

Per il Telegraph è “una conclusione sorprendente e spartiacque: attaccare il Var, e tutte le sue miriadi di carenze, è ora una forma di dissenso protetto”. E non va bene. “Il caso della Federcalcio contro Arteta potrebbe rivelarsi una pietra miliare, consacrando il diritto degli allenatori di denigrare il processo decisionale di Stockley Park come preferiscono”.

“In sostanza – spiega il Telegraph – il verdetto della giuria è che se tutti, dalla Premier League ai tifosi agli esperti, riconoscono che il Var sta sbagliando le chiamate chiave, come può Arteta aver screditato il gioco sostenendo esattamente lo stesso punto?

La cosa bella è che le tre chiamate che avevano fatto infuriare Arteta sono state poi in seguito difese dalla Premier League, insomma non c’era motivo di incazzarsi così. In ogni caso, però, la giuria ha detto che effettivamente la Var sta combinando enormi guai e che Arteta ha semplicemente detto questo.

“È un messaggio contraddittorio quello che il calcio manda agli arbitri – continua il Telegraph – Da un lato, c’è un ampio consenso sul fatto che gli abusi in campo nei confronti degli arbitri richiedano un giro di vite immediato, se non vogliamo rischiare che si ripetano le scene spregevoli di questa settimana in Turchia. Ma dall’altro c’è chi sostiene che denunciare il Var, anche con livelli di melodramma alla Arteta, sia giusto e corretto”.

A questo punto Arteta ne esce quasi “come un nobile che dice la verità, inveendo contro le ingiustizie perpetrate da figure che né lui né i tifosi possono nemmeno vedere”. Ma “scatenare il disprezzo per il Var e tutte le sue opere è facile. Ciò che è più difficile è permettere a un manager con l’influenza e la portata di Arteta di sputare il suo vetriolo sull’argomento senza restrizioni”.

“Il calcio è nei guai se Arteta non merita punizioni, su queste basi. Come può predicare un vangelo di rispetto per gli arbitri per un minuto e poi consentirlo un attimo dopo?”.

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