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Lozano non ha mai superato il trauma Gattuso: «Il primo anno piangevo con mia moglie»

“Era terribile, non mi conosceva e non mi parlava. Ero disperato. Ti rendi conto che sei migliore di tanti altri e ti chiedi perché non mi fa giocare?”

Lozano non ha mai superato il trauma Gattuso: «Il primo anno piangevo con mia moglie»

Ora Gattuso è lontano, all’Olympique Marsiglia. E lui, Hirving Lozano, è al Psv, a distanza di sicurezza. Eppure parla del suo ex allenatore al Napoli come di un trauma irrisolto. Lo fa intervistato dal programma “Hugo Sánchez Presenta”, intervista ripresa da Marca.

“All’inizio l’allenatore era Ancelotti – ricorda Marca – ma la squadra ebbe alti e bassi e l’attuale allenatore del Real Madrid fu licenziato (fa ancora un po’ strano leggerlo, ndr). Il suo sostituto fu Gattuso e da quel momento le cose cominciarono ad andare male per l’azteco”.

«Non mi conosceva, non sapeva nemmeno dove giocavo, ma non mi ha mai chiesto niente. Sai, quando fai il calciatore che ci sono momenti in cui dici: “Wow! Le cose vanno male”. Ma le cose non cambiavano».

All’inizio con Gattuso non giocava e non se ne faceva una ragione: «Non giocavo e non capivo il motivo. Stavo sempre in panchina e fu allora che dissi: c’è qualcosa qui… Quell’anno fu terribile, piangevo con mia moglie disperato. Ti rendi conto che sei migliore di tanti lì e ti chiedi perché non mi fa giocare?»

Poi piano piano il rapporto è migliorato. Nella sua seconda stagione, nel 20-21, il ruolo di Lozano è cambiato. Ha iniziato a giocare e a contribuire ai gol alla squadra. È il periodo di Gattuso che lo telecomanda urlando dalla panchina. Un tormentone. “Mi ci è voluto molto lavoro nel dialogo: ha iniziato a parlarmi di più, perché non mi conosceva, anche se nel primo anno non scambiavamo nemmeno una parola. Poi si è avvicinato e nel secondo anno il suo staff tecnico mi ha parlato”.

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