Ha svolto lavoro personalizzato in palestra. Per Mario Rui lavoro personalizzato in campo, Gollini non era presente per un leggero stato influenzale.
Il Napoli è tornato ad allenarsi dopo il match contro la Juventus di ieri, terminato 1-0 per i bianconeri:
“Dopo la gara di Torino, il Napoli ha ripreso questa mattina gli allenamenti all’SSCN Konami Training Center. Gli azzurri preparano il match contro il Braga in programma martedì allo Stadio Maradona per la sesta giornata di Champions League (ore 21). Coloro che hanno giocato ieri dall’inizio all’Allianz Stadium hanno svolto lavoro di scarico in palestra. Gli altri uomini della rosa sono stati impegnati in torello, riscaldamento e lavoro aerobico in avvio di sessione. Successivamente seduta finalizzata al possesso palla e chiusura con partitina a campo ridotto. Mario Rui ha fatto lavoro personalizzato in campo. Gollini è rimasto a casa a scopo precauzionale per un leggero stato influenzale. Cajuste ha effettuato lavoro personalizzato in palestra in seguito a un trauma distorsivo al ginocchio accusato ieri in partita”.
GLI AZZURRI CONTINUANO A NON FAR BENE IN CAMPIONATO (Libero):
Il Napoli continua a sprofondare: la cura Mazzarri non basta, come dimostrano gli zero punti negli scontri diretti ravvicinati con Inzaghi e Allegri. A questo punto la Champions del prossimo anno è a rischio: mancarla sarebbe un vero smacco per i campioni d’Italia in carica, attualmente risucchiati nel gruppone di squadre in lotta per il quarto posto. Una sconfitta significativa per il Napoli, che non riesce a rimettersi in carreggiata neanche contro i rivali storici. Proprio quelli che l’anno scorso aveva battuto due volte in circostanze non banali: il 5-1 dell’andata era arrivato nei giorni in cui i bianconeri venivano penalizzati, mentre l’1-0 del ritorno all’Allianz (firmato da Raspadori) aveva praticamente scritto la parola fine sulla corsa scudetto.
STAMANI IL CORSPORT:
Bisogna guardarsi in faccia e parlarsi chiaro. Questa squadra rischia di restare fuori dal calcio che conta, trasformando lo scudetto in un azzardo pagato troppo caro. C’è bisogno di un ottimo psicologo motivatore, che ricostruisca le ambizioni azzurre con il realismo che la classifica e il gioco fin qui visto impongono, e prepari la squadra a prendersi ciò che le spetta, cioè a salvare il salvabile. Al punto in cui si è giunti sarebbe un ottimo risultato. C’è un evidente deficit di preparazione, che si salda a un’evidente crisi di fiducia. È un Napoli delle passioni tristi, che soffre e fatica, ma non si diverte a giocare, non si esalta negli scambi veloci, non trova la lucidità dell’ultimo passaggio, non ha il baricentro giusto del tiro.