Siamo tornati a parlare di partite dominate e perse: la dimensione provinciale del sarrismo. In pochi mesi Adl ha distrutto tutto
Le pagelle di Juventus-Napoli 1-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Eccoci di nuovo qui, Ilaria, a scrivere dell’ennesima, nuova puntata dell’Aurelio Horror Show come da geniale definizione dello Sciamano official scugnizzo (questi giorni sono stati indimenticabili per il profluvio di parole di Lucio in the sky). Così finisce pure che il giovane Meret non fa neanche una parata ma prende comunque un gol – 6
Bella l’uscita su McKennie, per il resto è un copione che si ripete: il Napoli, ultimamente, può anche dominare una partita intera ma poi basta un tiro in porta per prendere gol – 6
DI LORENZO. Spingere, spingere, spingere: l’Euroappuntato è nientepopodimeno l’hombre offensivo più insidioso del Napule. C’è da dire però che nell’occasione più prelibata – quella al 38’ del tiro respinto dal polacco tutto consonanti – l’eventuale rete sarebbe stata soggetta a una complessa verifica del Var: lui era in fuorigioco e avrebbero dovuto valutare la fortuità del flipper della difesa bianconera. Chissà. Poi però è bastato che il modesto Gatti, manovale della pelota, facesse buh! a lui ed Amir, spaventandoli, perché prendessimo l’ennesimo gol horror alla maniera avicola – 5,5
La fascia destra è l’unica su cui si gioca di più e meglio, grazie al suo apporto. Buona la pressione offensiva e anche il modo in cui fronteggia Chiesa, ma su Gatti è in concorso di colpa con Rrahmani. Szczesny fa il miracolo e già questo è un ossimoro, ma l’ossimoro più doloroso è che il gol lo firma l’odioso Gatti – 5
RRAHMANI. Horror puro, ancora. Il re della Geremiadi in panca afferma che il Napoli ha dominato e non meritava la sconfitta e che ci apprestiamo a un “filotto incredibile di vittorie”. Con una difesa così? Ma scherziamo? – 4,5
Si perde prima Vlahovic e poi Gatti. Il filotto incredibile di vittorie non può essere nemmeno un sogno, in queste condizioni. La domanda è sempre la stessa: che problema ha il Napoli con Ostigard? – 4
JUAN JESUS. Il palo preso da Vlahovic vibra ancora. Il serbo era felicemente solo – 5
Mi è sembrato il più attento ed ordinato della linea di difesa (escludendo Di Lorenzo che lavora quasi esclusivamente da attaccante). Lavora bene su Vlahovic e chiude bene su Chiesa nella ripresa – 6
NATAN. D’accordo è salvifico su un altro tiro del serbo citato. Per il resto mi pare un figurante messo lì a sinistra per fare numero – 5
La chiusura su Vlahovic gli vale il voto in una difesa che certo non dovrebbe essere lui a guidare – 6
ZANOLI dal 72’. Il suo ingresso non è sembrato una mossa decisiva, come del resto anche le altre quattro sostituzioni dell’Orologiaio matto. Magari un po’ di ammuina a sinistra, questo sì. Ahinoi chisti simu, come dicono in Calabria – senza voto
Senza voto.
ANGUISSA. Volendo, Zambo è la metafora del Napoli che parte forte e poi crolla, dal secondo tempo in poi – 5
Si muove tanto e all’inizio sembra funzionare nel non dare riferimenti alla Juventus, poi cala vistosamente e quasi scompare. Lascia Cambiaso da solo a dipingere un cross perfetto per il gol bianconero – 5
LOBOTKA. Nel primo tempo guida come un ossesso la pressione azzurra, indi la solita fase di disperazione per mettere toppe come può. Lobo va annoverato tra i meno peggio – 6
Si sacrifica e smista palle, ma con meno lucidità del solito – 5,5
CAJUSTE dall’86’. Senza voto
Senza voto.
ZIELINSKI. Non è in condizione e si vede, epperò quel lancio per Victor Victoria che poi innesca il Che Kvara è tutto suo – 5,5
Un lancio bellissimo, tra l’altro. Giudichiamo la condizione, che avrebbe imposto la sostituzione molto prima di quando è arrivata – 5
ELMAS dal 64’. Il Macedone del Nord si fa tradire, ancora una volta, dalla voglia di strafare e sbaglia a ripetizione – 5
Gira a vuoto sul campo dello Stadium – 5
POLITANO. Questo Napoli è condannato a giocare a destra per la manifesta incapacità di Natan e così Na-Politano tocca milioni di palloni in concorso con il Capitano. Epperò non azzecca mai un cross come quello di Cambiaso per Gatti – 5,5
Se non altro, prova a fare la partita – 6
RASPADORI dal 72’. Giacomino alias il ricordo struggente del gol fondamentale del 23 aprile scorso sul suolo sabaudo. Ma la finisco qui altrimenti mi perdo nel cavalluccio rosso denunciato da Max Gallo – senza voto
Qualche idea valida ce l’ha, ma è l’ombra del giocatore che abbiamo ammirato l’anno scorso – senza voto
OSIMHEN. Si può vincere anche con una sola azione vincente e Victor Victoria serve una pelota de oro al maldestro Che Kvara. Per il resto, il Napoli avrà pure dominato ma palloni decenti per Maschera Nera non ne ho visti molti. Anzi – 6
Impegna costantemente la difesa bianconera ed è perfetto nel servire quella palla meravigliosa a Kvara che il georgiano getta letteralmente alle ortiche – 6
KVARATSKHELIA. Forse quel gol divorato in maniera così grottesca è uno sberleffo del destino cupo di questa stagione. Non so che pensare, Ilaria. Certo, anche i fuoriclasse sbagliano ma un errore del genere fatto proprio dal georgiano ci porta nella notte in cui tutte le vacche sono nere, per dirla con Hegel – 4
Poco lucido mentalmente, alla ricerca estenuante e talvolta inutile del gol. Quell’errore sulla palla servita da Osimhen gli vale il voto, insieme alla reazione alla provocazione dell’odioso Gatti, nella quale ha mostrato una fragilità caratteriale che mai aveva lasciato trapelare – 4
SIMEONE dall’86’. Senza voto
Senza voto
MAZZARRI E DE LAURENTIIS. Tornare a sentir parlare delle mezzore più belle di sempre e dei primi tempi da dominatori ci fa regredire per l’ennesima volta a una becera dimensione provinciale, come quella del sarrismo declinante e lamentoso. Detto questo, Ilaria, ci lasciamo alle spalle una settimana che non passerà alla storia per questa sconfitta annunciata a Torino, bensì per l’intensa pastorale spallettiana cui abbiamo assistito, tra il galà del calcio italiano e la cittadinanza onoraria di Napoli, che spero qualcuno prima o poi riassuma in un tomo da leggere e rileggere. Lo Sciamano ha squarciato il velo del fragile tempio aureliano e ci ha mostrato la verità sull’estate delle illusioni e dei bluff. Ma la cosa che più mi ha scioccato è stato il retroscena del Corriere dello Sport sulla lista degli acquisti che avrebbe fatto Giuntoli, poi andato alla Juve: Kilman e Le Normand, Adama Traorè e Lukaku, Vicario e Gabri Veiga. Di retroscena si tratta, per carità, ma la qualità dei nomi individuati per rinforzare una squadra diventata campione d’Italia ci dice come il presidente-imperatore sia poi invece andato nella direzione opposta, verso il basso. Di conseguenza dove volevamo andare? Ho sempre più la sensazione che il furbo Adl abbia scelto Garcia e adesso Mazzarri non solo per mancanza di alternative ma anche per avere caproni espiatori da sacrificare al momento giusto. Del resto, in questa settimana della verità, anche lui è stato finalmente sincero: “Napoli vorrebbe vincere lo scudetto ogni anno, ma si vince con l’essere napoletani”. Ma mi faccia il piacere – 4
Direi che lo scudetto non è nemmeno un sogno da poter inserire nella letterina a Babbo Natale, Fabrizio. Per il resto, non ho ascoltato né letto la lezione di Spalletti e, dopo la partita, ho cambiato canale. Trovo insopportabili le esternazioni del presidente, che ha distrutto l’opera meravigliosa confezionata un anno fa, così come il modo in cui Mazzarri è stato messo in panchina (tardivamente, a questo punto, rispetto al disastro Garcia, visto che era libero già in estate) e mi dispiace profondamente per quest’uomo che è tornato a dare un minimo di vita al Napoli e che viene ripagato con sconfitte a ripetizione. Non ho nemmeno voglia di dargli un voto (a Mazzarri) per quanto mi fa tenerezza. De Laurentiis ormai è andato totalmente fuori di testa.
ARBITRO ORSATO. Bestemmio se dico che non ha arbitrato male? – 6