Kvaratskhelia invece di giocare si mette a discutere con Mourinho. Ora chi farà il mercato? Meluso, Micheli o Edo lo scopritore di Kvara?
Le pagelle di Roma-Napoli 2-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. In questo tragico Natale in casa Aurelio, Ilaria, il giovane Meret è l’unico che scampa al naufragio di questo sabato dell’antivigilia. Salva su Bove, salva su Lukaku ed evita un risultato come quello di martedì coi ciociari in Coppa Italia – 6,5
Il Napoli affonda nel disastro generale e l’unico a salvarsi è lui. Almeno nessuno potrà dire che il Napoli ha perso per colpa sua, stavolta – 8
DI LORENZO. Fa male stroncare l’Eurocapitano ma stasera è come Benino nel presepe, il pastore che dorme e sogna. Solo che Di Lorenzo dorme e ha gli incubi. Bove stava segnando sotto i suoi occhi, Pellegrini invece ci riesce benissimo e insacca l’uno a zero. E quando offende non azzecca mai il traversone giusto – 4,5
Due partite di seguito totalmente sbagliate e la cosa più preoccupante è questa: mai si era visto un Di Lorenzo così, finora. Dopo il disastro Frosinone mi sarei aspettata una reazione e una redenzione e invece è stato un martirio – 4
RRAHMANI. La risurrezione di Belotti è un altro di quei capolavori che il disastroso Amir aggiunge alla sua collezione nera di questa stagione – 4,5
Belotti. Si è perso Belotti. Non ho più né parole né imprecazioni – 4
JUAN JESUS. Annaspa, Giovannino Gesù, epperò almeno pugna fino allo stremo con Lukaku – 5,5
Il migliore della linea difensiva. Talvolta goffo, anche in affanno, ma almeno più efficace dei compagni – 6
NATAN dall’87’. Quando tutto va male, la ciorta guarda sempre altrove e così il palindromo brazileiro entra e si fa male – senza voto
Senza voto
MARIO RUI. Senza dubbio rende più ariosa la sinistra ma in ogni caso il disperso Kvara non combina niente – 5,5
Gli unici spunti, su quella fascia, provengono da lui – 5,5
ZERBIN dall’80’. Che poteva mai fare il povero Zerbin catapultato in quella catastrofe? – senza voto
Senza voto.
ANGUISSA. Stasera la terra di mezzo è una voragine senza fine e Anguissa ha una postura di inaudita mollezza che avrebbe fatto incazzare anche il Dalai Lama. Sbaglia una quantità immane di palloni – 3,5
Corre a vuoto e con mollezza e fa incazzare anche noi – 4
LOBOTKA. Ecco un’altra scena madre triste e angosciosa: vedere l’ex Robotka alzare e sventolare bandiera bianca, poi farsi male e uscire dopo nemmeno un’ora – 5
All’8′ è in difesa a mettere una pezza ai disastri dei compagni: avremmo dovuto già intuire da lì come sarebbe andata a finire. La Roma lo ingabbia al punto che è spesso costretto a tornare indietro nella costruzione delle azioni. Si sarà arreso per disperazione – 5
CAJUSTE dal 56’. Troppo compassato. E che diamine. Un po’ di sangue nelle vene ce l’ha oppure no? – 4,5
Zero idee, zero voglia, zero apporto – 4
ZIELINSKI. Svagato quanto Anguissa. Il tormentone del rinnovo lo ha logorato. Tra i peccati mortali del duce Aurelio va annoverata anche la sciagurata politica al ribasso sui contratti proprio dopo il trionfo tricolore. Lozano è riuscito ad andarsene, Zielinski no. E si vede – 4
Un fantasma per tutto il primo tempo, poi dà timidi cenni di vita nella ripresa, ma siamo ancora lontani dal pianeta Terra – 4
GAETANO dall’87’. Senza voto
Senza voto
POLITANO. Stasera viene fuori tutto il suo lato oscuro e dannoso. L’espulsione è giusta – 3
Non solo è praticamente inutile per tutto il tempo che resta in campo, ma si lascia andare anche ad una follia idiota che penalizza ulteriormente una squadra che è già alla frutta – 2
OSIMHEN. Nel giorno in cui viene fissato il prezzo per l’addio a giugno, 130 milioni di euro, anche Maschera Nera perde la cabeza e si fa cacciare. Il Napoli non crea mai pericoli (se non alla fine del primo tempo proprio grazie a lui che la mette in mezzo per Anguissa) e Osimhen sconta una gigantesca frustrazione – 4
130 volte debole e ingenuo, per non dire stupido – 3
KVARATSKHELIA. In questo Napoli malato grave nella psiche e nelle gambe, è giunto il momento di farsi una domanda, Ilaria: il futuro è ignoto e tende al peggio, ergo all’ex prodigio della passata stagione conviene rimanere oppure rinascere altrove? La partita di stasera ci dice ancora una volta che Kvara è prigioniero di qualcosa. Ma cosa? – 4,5
Credo che tocchi la prima palla quando il cronometro segna quasi la mezz’ora. Invece di concentrarsi sul gioco si mette a discutere con Mourinho che recita a bordo campo. Inspiegabile, oltre che inaudito – 4
RASPADORI dall’87’. Senza voto
Senza voto
MAZZARRI. La trappola del cinico duce Aurelio si sta svelando in tutta la sua nefasta e diabolica potenza, ma l’Orologiaio Matto ha poco da recriminare: questa trappola l’ha prima reclamata e poi ottenuta. Le sue grottesche dichiarazioni dopo la partita (l’equilibrio rotto dall’espulsione e cazzate simili) inquietano per un motivo: come si fa a non avere la percezione del disastro in atto? – 3
Il Napoli non esiste più, facciamocene una ragione. Mazzarri è solo una vittima nell’immenso sacrificio umano messo in atto da un De Laurentiis che ha preteso di essere sciamano, stregone, duce e imperatore sadico e folle. Esternazioni così grottesche (ma pure tremendamente sciocche ed irritanti) rendono semplicemente l’allenatore un asino in mezzo ai suoni. Uno scempio (le sue parole, quelle di De Laurentiis ed il gioco assurdo di questa squadra) di fronte al quale si può solo spegnere la televisione – 3
DE LAURENTIIS. In questa settimana, Ilaria, sono successe un po’ di cose: la vergogna col Frosinone; lo strappo di Elmas; il rinnovo double face di Osimhen proprio oggi. Ma è soprattutto l’intervista del duce Aurelio al Corriere dello Sport, qualche giorno fa, a rendermi sgomento. Quella frase su Garcia, “Avrei dovuto dire: ve l’ho presentato, però adesso se ne va”, grida vendetta al cospetto di tutti i tifosi azzurri. Che faccia di bronzo, per non dire altro. Delle due l’una: o Dela era consapevole sin dall’inizio dei danni che lui (il presidente) stava facendo oppure non vuole fare la figura di quello che non ci aveva capito nulla. Dall’intervista emerge non solo la presunzione arrogante del duce Aurelio ma anche il suo pressappochismo quasi cialtronesco. La squadra dello scudetto andava protetta e curata in ogni dettaglio, cercando di ricreare nuovi equilibri e nuovi entusiasmi. Invece, come ogni populista, ha preferito la ruspa e spianato tutto. E oggi ci sono solo macerie. L’unica luce sono i 130 milioni di Osimhen a giugno, l’occasione giusta per rifondare. Ma chi li sceglierà gli acquisti: il grigio Meluso, il figlio Edo, il genero o il capo-scouting Micheli assurto al ruolo di guru? Chi? Detto questo, buon Natale Ilaria, a te e a tutti i lettori del Napolista – 3
Di lui ho detto in parte nel giudizio su Mazzarri. Il presidente è totalmente fuori controllo. Come direbbe De Gregori: è impazzito oppure ha bevuto – 0
ARBITRO COLOMBO. Ha arbitrato bene – 6
Non ha arbitrato bene, Fabrizio: non si può lasciare che una squadra scenda in campo per picchiarne un’altra. Mancano due rossi anche per la Roma, per somma di cartellini gialli. Poi, che non abbiamo perso certo per questo, per me è abbastanza chiaro. Buon Natale a te, e a tutti i nostri lettori.