De Laurentiis e la finta autocritica staliniana: chiede scusa ma scarica su arbitri e giornalisti. Anguissa inguardabile. Pietà per Raspadori
Le pagelle di Napoli-Monza 0-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Ormai siamo ben oltre, Ilaria, lo spleen di Baudelaire, non proprio natalizio, e l’empolizzazione di sarrita memoria: le parole si schiantano vane e soverchie e resta ben poco da scrivere. Sul prode Meret: fa una sola parata ed è quella decisiva sul grottesco rigore concesso ai brianzoli orfani di B. buonanima e tirato da Pessina. Poi esce per infortunio. Sempre viva Meret – 7
Persino Pessina si è rivoltato contro un rigore ridicolo e ha deciso di riportare il fato in pareggio tirandolo veramente malissimo – 7
CONTINI dal 73’. Senza voto
Senza voto
DI LORENZO. All’Eurocapitano possiamo dare cinque o sette ma non cambia nulla. Mi spiego: il Napoli tiene palla, si applica tanto ma per quasi un’ora non trova sbocchi concreti ed efficaci in modo continuo. E quindi tutto dipende dalla prospettiva che scegliamo per giudicare anche Di Lorenzo. Certamente corre e pugna epperò non lascia mai il segno: quel tiraccio al 40’, dopo l’occasione di Zambo, è davvero brutto – 5
Di Lorenzo che becca un giallo per proteste contro l’arbitro non si può vedere: un capitano gigantesco che si lascia travolgere della psicosi collettiva che ha colpito il fu Napoli. Le speranze di ripresa sono ridotte al lumicino, Fabrizio – 5
RRAHMANI. Almeno stasera, l’inguardabile Amir non fa danni, così mi pare. Tuttavia ha perso la cabeza vincente quando offende, altro indizio del suo declino in questa stagione – 5,5
Cade un paio di volte come se fosse stato scaraventato in aria e nessuno se ne cura: né i compagni né l’arbitro. La triste fine di Amir, anch’egli fu – 5
JUAN JESUS. Colombo se lo beve del tutto al 12’. E a me basta questo – 5
Se è per questo, Colombo si è bevuto lui e un paio di compagni ed è solo la circostanza fortuita che Colombo, evidentemente, non sa giocare a pallone, che ci ha “salvati”. Una lode Juan però la deve prendere: prende una pallonata nelle parti basse e, pur provando a lenire il dolore saltellando, resta ritto in piedi e continua a giocare – 5
MARIO RUI. Marittiello indovina un traversone per Anguissa solo soletto nell’area del Monza che poi però tira addosso a Di Gregorio piazzato al centro della porta. Il lusitano ritrovato si dà da fare ma anche per lui vale il criterio di cui alla voce Di Lorenzo. Senza dimenticare che il braccio fatale del penalty è il suo, ahinoi – 5,5
Prende botte e calci da orbi e riesce a controllare la rabbia espressa dagli occhi spiritati. Già soltanto questo gli merita la sufficienza – 6
ANGUISSA. L’ex ovunquista diventato un flemmatico passeggiatore è stato addirittura l’azzurro più pericoloso, sprecando tutto quello che poteva sprecare – 5,5
Per me inguardabile – 4
LOBOTKA. L’ex Robotka, come un sopravvissuto che si aggira tra le macerie di una casa che un tempo era una reggia, si deve piegare alla logica inutile dei passaggetti laterali e deve pure subire l’onta del palleggio sfrontato del Monza, a causa degli inermi compagni della terra di mezzo – 5
Mi rifiuto di commentare – 5
SIMEONE dall’84’. Il Cholito è un altro esponente di rango del cosiddetto partito degli scontenti. A gennaio si paventa un esodo, una sorta di diaspora e l’esemplare Simeone è un altro che vuole scappare – senza voto
A gennaio li manderei via tutti, in questo momento, Fabrizio. Tutti tranne Simeone. Che poi, che senso ha mettere Simeone in campo all’84? – senza voto
ZIELINSKI. Ei fu siccome immobile – 4
Inguardabile anche lui, peggio di Anguissa, però – 3,5
GAETANO dal 71’. D’accordo, anche i giovani sono scontenti. Però se hai una palla come quella avuta da Gaetano al 91’ allora la metti dentro e ti prendi la rivincita. Invece… – 4,5
Ormai, lì davanti è un gioco al massacro. Ah, è vero, anche dietro e pure al centro – 4
ZERBIN. Idem come Gaetano: al 70’ si trangugia un gol già fatto – 4,5
Tra l’altro sulla palla forse più bella giocata da Kvara. Un delitto doppio – 4
LINDSTROM dal 71’. Il suo ingresso in campo completa simbolicamente il disastro fatto dal duce Aurelio dopo la sbornia del terzo scudetto – senza voto
Lindstrom mi fa pensare al detto: “Se mio nonno avesse avuto tre palle…” – senza voto
RASPADORI. Apre spazi vitali e fornisce palloni succulenti ai compagni, come in quel triangolo con il Che Kvara. Epperò non ha mai un’occasione che sia una – 5,5
Imploro pietà per Giacomo Raspadori, che al Napoli avrebbe dovuto crescere e diventare un grandissimo giocatore fatto e finito e che invece il Napoli sta lentamente finendo – 5
KVARATSKHELIA. Il migliore, per usare un eufemismo. Il Che Kvara diventa il centro del gioco azzurro, ma anche lui spreca incredibili occasioni – 6
Fa prendere tre gialli agli avversari e persino a Palladino (poi espulso). Ma non ci si può divorare gol con quella leggerezza, Fabrizio. E poi la solita frenesia e il solito nervosismo: becca giallo pure lui – 5
MAZZARRI. Mi viene in mente solo la citazione dell’immenso Gassman padre nell’“Audace colpo dei soliti ignoti”: “M’hanno rimasto solo ‘sti quattro cornuti”. In realtà il cornuto colpevole è uno solo ma la sostanza non cambia: povero Orologiaio Matto, l’hanno rimasto solo. Pure espulso stavolta – 4
A vedere il Napoli in campo sembra che ognuno faccia quello che vuole e pure nel modo peggiore. Mazzarri, intanto, freme a bordo campo, protesta, è nervoso e si fa persino espellere. Il masochismo non l’ho mai compreso – 3
DE LAURENTIIS. Si presenta ai giornalisti e con una finta autocritica staliniana chiede scusa ai tifosi scaricando però tutto sugli arbitri e alludendo alle sue ragioni contro i media che scrivono o parlano a casaccio. L’appuntamento fissato al 25 gennaio – dopo che tutti i buoi saranno scappati dalle stalle – ricorda quello dato nel luglio scorso a Dimaro, quando annunciò grandi sorprese per il successivo 12 agosto. Stiamo ancora aspettando. La sua involuzione senile è sempre più inquietante – 4
Nemmeno il delirio di onnipotenza ho mai compreso – 2
ARBITRO DI BELLO. Al netto del rigore dato al Monza, ma davvero vogliamo credere alla favola del rugby altrui, favorito dagli arbitri, che ci fa perdere? – 6
Non abbiamo certo bisogno dell’aiuto degli arbitri per perdere, questo mi è chiaro, ma Di Bello non mi è sembrato granché presente a se stesso – 5