Ad oggi, per i prossimi due mesi, c’è il Cholito più avanti nelle gerarchie, poiché il tecnico preferisce un centravanti più tradizionale.
Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone si contenderanno per le prossime settimane una maglia da titolare nel Napoli; contro il Monza, invece, dovrebbero esserci entrambi dal primo minuto (visto anche l’infortunio di Lindstrom, che però è sulla buona strada per recuperare in fretta). La Gazzetta dello Sport scrive che i due attaccanti del Napoli:
“si contenderanno una maglia di primo sostituto per rimpiazzare Osimhen. C’è da considerare anche la squalifica di Politano che costringe Mazzarri a schierarli contemporaneamente nel tridente offensivo. L’ultima volta è successo col Frosinone in Coppa Italia; non hanno lasciato il segno, ma non hanno nemmeno deluso. Entrambi sono andati vicini al gol. Il vero dilemma riguarda il centro del tridente a partire dal 7 gennaio; Politano sarà ormai rientrato, quindi uno tra Raspadori e Simeone dovrà accontentarsi di un impiego in corso. Ad oggi c’è l’argentino leggermente più avanti nelle gerarchie, Mazzarri preferisce un centravanti più tradizionale per avere un riferimento offensivo ben individuato.
Eppure, chi riflette sul proprio futuro a partire dalla prossima stagione è proprio Cholito, che vorrebbe un’esperienza più coinvolgente, ora non ha quel tipo di stabilità e continuità che ricerca. Se il suo status dovesse rimanere uguale a quello attuale, si guarderà intorno per l’anno prossimo. Il mercato non gli mancherebbe”.
OSIMHEN, SQUALIFICATO, RIENTRA IN NIGERIA PRIMA (Gazzetta):
A pochi giorni dal lauto rinnovo, la fatalità vede Osimhen già fare le valigie. Prendi i soldi e scappa recita una celebre pellicola di Woody Allen, ma non è questo il caso. È soltanto una questione di opportunità e come tale va trattata. Ciò non toglie, indipendentemente dal suo futuro, che quando sarà nuovamente arruolabile, dovrà dimostrare di vale l’importante investimento che il Napoli ha scelto di compiere. La stagione in corso gli sarà pagata dieci milioni di euro netti d’ingaggio – praticamente con effetto retroattivo – logico compromesso per aver fissato una clausola rescissoria valida soltanto per l’estero tra i 120 e i 130 milioni, come richiesto dal presidente Aurelio De Laurentiis.