Al momento la proprietà ha sospeso ogni discorso sui rinnovi in attesa di un miglioramento dei risultati, anche Pinto non smania per rimanere a Roma
Secondo il Tempo, Tiago Pinto potrebbe lasciare la Roma alla fine del suo contratto. Alla Roma si parla spesso di rinnovi, quelli più importanti sono il rinnovo di Mourinho e di Tiago Pinto, entrambi in scadenza il 30 giugno 2024. Se il tecnico ha manifestato pubblicamente la volontà di rinnovare, il general menager del club rimane in silenzio. Il Tempo scrive anche che Pinto ha manifestato a più riprese la sua stanchezza dopo tre anni in giallorosso e vorrebbe andare via:
“Aria di addio. L’avventura di Tiago Pinto alla Roma potrebbe terminare con la scadenza naturale del contratto del dirigente portoghese: 30 giugno 2024. Nessuna apertura, per ora, da parte della proprietà su un eventuale prolungamento del general manager. Né da parte dell’ex Benfica è arrivata una richiesta pubblica davanti ai microfoni, seguendo una strada opposta rispetto a Mourinho”.
Da un lato la proprietà aspetta che arrivino i risultati prima di procedere con i rinnovi. L’obiettivo minimo è la qualificazione in Champions League:
“Se è vero infatti che al momento la proprietà ha sospeso ogni discorso sui contratti in attesa di un miglioramento sensibile dei risultati, lo stesso Pinto non smania per una permanenza nella Capitale. Ma il dirigente lusitano ha cominciato a manifestare segni di stanchezza sia alle persone vicine sia agli operatori di mercato. E la fatica del lavoro fatto in questi anni per mantenere sani i conti e portare a Roma profili come quelli di Abraham, Matic, Dybala e Lukaku si fa sentire”.
Il lavoro di Tiago Pinto in tre anni è stato piuttosto buono. Ha messo a posto i conti del club e ha anche portato nella Capitale campioni del calibro di Dybala, Lukaku, Matic. Ma la proprietà del club non dimentica anche i flop. L’ultimo in ordine di tempo è Renato Sanches:
“Pinto ci ha tenuto a prendersi apertamente la responsabilità dell’arrivo del portoghese, quasi mettendo in gioco la reputazione. Una mossa in controtendenza col basso profilo sempre tenuto nei mesi in giallorosso”.