In conferenza: «Voglio bene a Simone Inzaghi e Javier Zanetti, sarà un match duro e difficile».
Il tecnico dell’Atletico Madrid Diego Simeone ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Liga contro il Getafe del sorteggio capitato alla sua squadra; i colchoneros, infatti, affronteranno l’Inter. Simeone ha dichiarato:
«Sappiamo che la Champions League sarà sempre complicata e che tutte le rivali sono difficili da affrontare. L’Inter è in un momento straordinario, soprattutto in campionato. L’anno scorso in Champions League ha gareggiato molto bene. Mi piace moltissimo come gioca, voglio bene a Simone Inzaghi e Javier Zanetti e ovviamente ho un bellissimo ricordo di quello che ho vissuto nel poco tempo che sono stato a Milano. Sarà un match duro e difficile, speriamo di riuscire a fargli male».
LE PAROLE DI INZAGHI:
«Sarà un grande ottavo, con due squadre di alto livello che si sfideranno in due stadi bellissimi che avranno un grande pubblico. Siamo contenti perché continuiamo ad affrontare gare così importanti in Europa con continuità. L’Atletico ha giocato due finali negli ultimi dieci anni e ha una grande tradizione in questa competizione; il nostro club non è da meno e vogliamo provare a sognare ancora per regalare un’altra gioia ai nostri tifosi».
INZAGHI HA TRASFORMATO L’INTER:
So Foot: Undici mesi dopo e dopo tante vicissitudini, Simone Inzaghi è diventato indiscutibile. Ha plasmato questa Inter per renderla un vero gioiello. Se i nerazzurri hanno mostrato qualche punto debole nelle due annate precedenti, attualmente sembrano imperturbabili e sulla buona strada per raggiungere il ventesimo scudetto. Dal punto di vista personale, con 2,12 punti di media a partita, Inzaghi entra ancora di più nella storia del club diventando l’allenatore con la media punti più alta (in 130 partite) a pari merito con José Mourinho e Roberto Mancini”. “Ha dovuto spesso affrontare critiche a volte ingiustificate”. Ma ha resistito. La forza di Simone Inzaghi sta qui, in definitiva: essere un ottimo tattico oltre che una leader di uomini”. “Chi poteva prevedere che Dimarco raggiungesse questi livelli, che l’esperto Mkhitaryan ritrovasse le gambe di un 25enne o che il giovane Thuram esplodesse così? Lo sapeva Simone il visionario, lui che riesce a tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi giocatori.