A Casa Italia: «Ma non era il calcio che mi piaceva. Poi è venuta la chiamata della Nazionale e i miei sogni si sono avverati»
Il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, è intervenuto a Casa Italia, in onda su Rai Italia e Rai Play:
«Il mio sogno era di diventare un calciatore importante. Poi siccome ero uno scarso, non ce l’ho fatta. Io non mi accontento quando faccio qualcosa e quando ho fatto l’allenatore in Italia e sono arrivato quarto e quindi in Champions League non mi sono accontentato. Dentro i miei pensieri io volevo arrivare primo. Io ho sempre lottato per arrivare primo. Da allenatore ora ho acchiappato il sogno della mia vita. Anche io ho visto l’Italia da lontano quando allenavo lo Zenit di San Pietroburgo e avrei potuto continuare a farlo perché finita la fantastica esperienza a Napoli mi sono arrivate proposte dagli Emirati Arabi e da altri campionati, nei quali sarei stato remunerato molto bene. Ma non era il calcio che mi piaceva. Avevo deciso di fare questa stagione così, passandola a documentarmi e a poter valutare bene a che livello era il nostro calcio e imparare dai colleghi. Poi è venuta la chiamata della Nazionale e i miei sogni si sono avverati. Ora dobbiamo essere all’altezza dei sogni».
Il ct dell’Italia Luciano Spalletti ha rilasciato ieri un’intervista a Tg Poste. Tra i vari argomenti, si è parlato di Napoli ed Europei.
Di Napoli ha detto:
«Mi ha lasciato tantissime cose. La loro passione, la loro partecipazione emotiva ha rimesso a posto cose che succede di sbagliare durante un percorso lungo. E avere una città dall’amore così sfrenato rende più facile sistemare quello che non va come vorresti. E’ venuto fuori un lavoro eccezionale di tutte le componenti che ci ha permesso di fare un percorso bellissimo in cui tutti sono stati importanti allo stesso modo».
Spalletti ha parlato anche del suo rapporto con De Laurentiis:
«De Laurentiis? Con lui è tutto a posto, ha il suo ruolo, le sue idee. Alcune cose sono state importanti perché arrivassimo a questo obiettivo, ma è una persona capace e intelligente. Altre cose è meglio lasciarle perdere perché avrebbero creato intralcio»