Il Telegraph: è la protagonista degli Australian Open. Poi va in conferenza stampa e dichiara: «A scuola non mi piace la chimica»
Tennis, Andreeva a soli 16 anni ha preso a pallate la tunisina Jabeur: «A scuola vado male in chimica».
Il Telegraph ovviamente scrive di Mirra Andreeva protagonista della giornata agli Australian Open. Ha preso a pallate la testa di serie numero Ons Jabeur: 6-0 6-2 il risultato finale. La partita è durata 54 minuti, il primo set appena 20.
Andreeva – più giovane del campione di freccette Luke Littler – lo scorso anno a Wimbledon aveva raggiunto il qaurto turno partendo dalle qualificazioni.
Scrive il Telegraph:
Andreeva ha aggiunto un altro scalpo celebre alla sua fiorente collezione. (…) Come ci ha ricordato il recente campionato del mondo di freccette, la precocità estrema può essere un’arma di intimidazione. A nessuno piace perdere con uno studente. Mercoledì, però, è stato il turno di Jabeur.
Il Telegraph ricorda che Jabeur è stata in testa solo col primo punto, quando ha messo a segno un ace. Dopodiché c’è stata solo Andreeva.
Alla fine del primo set, Andreeva è andata in bagno. Jabeur si è avvicinata al suo allenatore, Issam Jellali, e si è impegnata in una conversazione imbarazzante. Aveva vinto solo otto punti. Qualunque cosa stesse dicendo a Jellali, la sua espressione trasmetteva il messaggio: “Per favore, portami via di qui”. Le cose non sono andate molto meglio nel secondo set.
Il Telegraph ricorda che
Andreeva cita sempre Jabeur come la sua giocatrice preferita (tra gli uomini lo è Andy Murray).
Il Telegraph elogia il modo in cui Jabeur ha gestito l’abbraccio a fine partita con un ampio sorriso.
Nella conferenza post partita Andreeva ha parlato della sua nuova scuola – che frequenta a distanza –. «Non mi piace la chimica».
Ora sulla strada di Andreeva c’è Diane Parry
la francese con un elegante ma fin troppo vulnerabile rovescio a una mano. E poi probabilmente la testa di serie numero nove Barbora Krejcikova.
Dichiara Dinara Safina, russa, ex numero uno del mondo. «A volte inizi a pensare che non ci sia una nuova generazione. E poi boom! Eccone una, due, tre, una dietro l’altra. Una volta che una ragazza della loro fascia di età inizia ad avere risultati, le altre provano a emularla. L’aspetto più bella dei 16 anni è che non hai paura. È un’impavidità che, sfortunatamente, non avrai mai più!»